Fico allontana Palazzo Chigi, resta presidente della Camera

Roberto Fico spegne le voci di corridoio e rifiuta la carica di premier che gli avrebbe offerto il Pd per arrivare a un compromesso con il Movimento 5 Stelle, che continua a difendere la causa Conte.

La decisione di Roberto Fico di non accettare il ruolo di premier è stata portata alla luce da una dichiarazione di una fonte vicina al Presidente della Camera, che ha così voluto gettare acqua sul fuoco. “Roberto Fico ricopre l’incarico di Presidente della Camera dei Deputati e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo“. Il mittente del messaggio mantiene l’anonimato ma risulta essere attendibile e affidabile proprio per la sua vicinanza a Fico.

Il nome di Fico era entrato di diritto nella corsa a Palazzo Chigi perché caldeggiato proprio dal Partito democratico, alla disperata ricerca di un’alternativa a Giuseppe Conte. Il premier dimissionario è uno dei pochi che i dem non sarebbero intenzionati a riconoscere come garante dell’accordo. Sull’avvocato pesa il suo trascorso al fianco di Matteo Salvini, lasciato libero di agire anche a discapito della democrazia.

Con il passo indietro di Roberto Fico la trattativa torna in una pericolosa fase di stallo, mentre l’ultimatum di Mattarella si avvicina alla scadenza e mentre Matteo Salvini prova a riallacciare i rapporti con Luigi Di Maio.

Giuseppe Conte, dal canto suo, continua a tessere la trama della sua personalissima battaglia politica in questa crisi di governo. L’avvocato del popolo si propone al Pd come premier. Non ci sono dubbi. Non c’è solo l’impegno da parte di Di Maio, che ha iniziato una battaglia ad oltranza con Zingaretti, c’è anche e soprattutto la volontà del presidente del Consiglio dimissionario che vuole guidare un esecutivo giallorosso. Non per tenersi la poltrona, per portare a termine quella che lui vede come la sua missione. Un forte senso di responsabilità che non ha mai nascosto.

In occasione del suo ultimo discorso al Senato Conte aveva dato l’impressione di star aprendo a una nuova maggioranza. Ecco, l’impressione si è trasformata in qualcosa di più concreto dopo le sue dichiarazioni alla stampa a margine del G7. Parlando ai giornalisti il premier dimissionario ha chiuso definitivamente le porte alla Lega. Il doppio forno lo ha archiviato lui al posto di Luigi Di Maio, che ora si trova di fronte a una scelta. Tagliare definitivamente i ponti con la Lega per portare avanti la causa Conte o tenere aperto il forno leghista prendendo in considerazione l’ipotesi di assumere lui stesso la carica di presidente del Consiglio, che il Carroccio gli avrebbe effettivamente offerto. Il messaggio di Conte è chiaro. È disposto a guidare la coalizione M5S-Pd e per farlo ha ribadito la sua distanza dalla politica di Matteo Salvini. Il tutto nei limiti della coerenza, ribadendo di non essere intenzionato a rinnegare il lavoro svolto durante la seppur breve esperienza di governo.

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