Fiat Pomigliano: nessuna mansione per 18 operai Fiom, tornano a casa. Fornero: “Soluzione è dialogo”

Hanno già lasciato la fabbrica i 18 operai della Fiom ai quali neppure stamattina Fiat di Pomigliano d’Arco (Napoli). “Anche oggi ci hanno comunicato che al momento non c’è possibilità di ricollocazione – ha spiegato Sebastiano D’Onofrio – ma come ieri non c’è stata alcuna comunicazione scritta”. Intanto i lavoratori dovranno valutare la possibilità di tornare nello stabilimento ogni giorno.

Intanto sull’argomento è intervenuta anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero: “E’ ovvio che non è dignitoso per nessuno ricevere un salario essendo al tempo stesso richiesti di rimanere a casa”. Intervenendo a “L’Economia Prima di Tutto” su Radio1 Rai, Fornero ha lanciato un “accorato appello al dialogo”.

“Non è dignitoso, e in questo senso – ha precisato Elsa Fornero- non posso che concordare in maniera piena e totale con quanto espresse il presidente della Repubblica Napolitano”, quando nel 2010 scrisse una lettera di sostegno ai 3 operai Fiom della Fiat di Melfi che si trovano nella stessa situazione dei lavoratori di Pomigliano d’Arco: reintegrati, ma non riammessi in fabbrica dall’azienda. “Da qui a prendere delle misure, che per un governo in uscita non sarebbero possibili, ce ne corre; lancio però un appello – ha concluso il ministro del Lavoro ai microfoni di Radio1 – perchè nella contrapposizione si esce sempre tutti perdenti. Il mio è davvero un accorato appello al dialogo e spero che sia raccolto”.

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