Fi frena sul nuovo Senato

Forza Italia frena sul nuovo Senato, ma per il Pd l’accordo reggerà. Il rapporto con Forza Italia ha tenuto in questi mesi, ciò che è stato stabilito al Nazareno in termini di impianto è al centro poi di un confronto, ma l’Italicum ha retto al passaggio in aula e così sarà anche sulla riforma del Senato. I distinguo di queste ore sono su aspetti di dettaglio, l’impianto complessivo credo che terrà, afferma il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. Bisogna essere molto responsabili e pazienti in questo passaggio, decisivo per la legislatura e per la possibilità di riformare il nostro Paese dopo anni di inconcludenza. C’è della tattica da parte delle altre forze politiche, ma credo che il testo verrà confermato con il passaggio in aula. Sulla minoranza Pd che non arretra dalle sue posizioni è fatto che deve essere consentito, ma ci sono decisioni assunte a larghissima maggioranza. Credo che nessuno voglia intestarsi la colpa di far fallire le riforme. Quanto al ritorno dell’immunità, Guerini spiega che è stata un’iniziativa dei relatori, è un tema che ha cittadinanza nel dibattito ma non quello su cui si basa e gira la riforma. Occorre approfondire, anche alla luce del principio di ragionevolezza, l’abrogazione dell’immunità parlamentare per i senatori prevista dal ddl del governo sulle riforme. E’ quanto si legge sul Dossier sulle riforme redatto dall’ufficio studi del Senato e depositato in Commissione quando è iniziato il dibattito ad aprile. Il punto dell’immunità per i senatori si può discutere ma non è centrale. Lo afferma Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme. Il governo aveva fatto la scelta opposta. In commissione, viste anche le maggiori competenze di Palazzo Madama, molti hanno chiesto di mantenere l’immunità. E alcuni costituzionalisti condividono. Mi dispiacerebbe comunque se questa sensibilità assolutamente legittima offuscasse la portata di questa riforma. Quanto agli argomenti di Beppe Grillo e del suo movimento, Boschi sottolinea che è giusto ascoltare tutti e lo faremo. Ma chi arriva adesso, dopo mesi di ostruzionismo e di attacchi, non dice o noi o Berlusconi. Se è questa la premessa viene il sospetto che sia solo un giochino per rinviare tutto. Sono sempre molto prudente, aggiunge, ma in Forza Italia c’è la volontà di tenere fede all’accordo del Nazareno. La posizione di Brunetta è minoritaria in Forza Italia. . È stato fatto, in queste settimane, un lavoro molto approfondito tenendo conto del dibattito in commissione Affari costituzionali. Un lavoro non solo con Fi. Anche con la Lega e con Ncd, Scelta civica, gli autonomisti. Con tutti. Non a caso il testo è leggermente diverso da quello approvato dal governo. Abbiamo fatto di tutto per creare le condizioni di un Pd unito e compatto. Il ministro spera che tutto il gruppo voti allo stesso modo, ma avverte che non ci fermeremo di fronte a qualche dissenso, che sia di 14 o di 10 senatori. Non ci si potrà arenare.

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