Feyenoord e Schifani

“Voglio rivolgere un appello a tutte le forze politiche, affinché non si dividano sulla sicurezza del Paese nel momento in cui il nostro Paese e la Comunità internazionale vivono una fase di grande tensione per il terrorismo internazionale”, ha detto il Presidente del Gruppo al Senato di Area Popolare Ncd-Ud, con un intervento in aula sull’informativa del Ministro dell’Interno Angelino Alfano sulle recenti devastazioni provocate dal tifosi del Feyenoord. L’Italia è stata grande quando unita, attraverso l’unità e la solidarietà delle forze politiche, ha combattuto le Brigate Rosse e le ha sconfitte, ed è stata unita in quest’Aula quando ha approvato importantissime leggi antimafia, che hanno consentito sequestri di mafiosi, e il rafforzamento del 41-bis. Deve continuare ad essere unita anche in questo momento e non accedere ad inutili strumentalizzazioni di parte, allorquando dobbiamo tutti fare in modo che la solidarietà di un Paese si misuri in uno Stato unito, che sappia interpretare le preoccupazioni dei cittadini. Dobbiamo evitare di apparire all’estero un Paese debole e aggredibile. Non lo siamo, non lo saremo. Il Ministro Alfano, ha aggiunto Schifani, non ha bisogno di nessuna difesa, né d’ufficio né di parte.  Un Ministro, che in meno di due anni, è stato presente complessivamente otto volte in Parlamento, sei volte alla Camera e due in Senato, per informative su elementi e dati delicatissimi e sensibili, e 28 volte per question time alla Camera e due volte in Senato, parla con i numeri. Dico questo perché la vicenda in titolo è stata eccessivamente strumentalizzata dai colleghi parlamentari della Lega, la cui virulenza, la cui volontà di polemica e la cui aggressività politica di questi giorni mi sembrano essere inversamente proporzionali al numero di rappresentanti in questa Aula. I colleghi della Lega avrebbero dovuto diversamente ricordare che  il Ministro Alfano ha sbloccato il turnover aumentandolo al 55 per cento rispetto al ministro Maroni; è stato sbloccato il tetto salariale e stipendiale, che era stato bloccato dal ministro Maroni; 700 milioni in più nel comparto sicurezza in quest’anno. Sono elementi che danno il senso, il polso di un Governo, al cui interno il ministro Alfano si sta battendo per la tutela di quegli agenti che 12-13 giorni fa, a piazza di Spagna, hanno evitato, con la tecnica del contenimento, che potessero avvenire danni alle persone e alle cose, in un evento gestito in maniera molto professionale ma che doveva mettere al riparo l’incolumità non soltanto dei turisti e dei cittadini ma anche degli esercizi commerciali.

 

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