Napoli. È dedicato al ruolo del fegato e, quindi dell’Epatalgia, nella prevenzione, l’interessante il Convegno con Corso di aggiornamento che si sta svolgendo nella rappresentativa sede dell’Archivio di Stato. L’evento scientifico, di notevole interesse, ha quale tema specifico: “Fegato crocevia della prevenzione”, rappresentativo delle sue finalità. Quattro le sessioni. “L’Epatologia nel III millennio” alla sua 12a edizione ha quale responsabile scientifico il dott. Ernesto Claar. Patrocini: Ordine Medici – Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e Provincia, Gr.E.C.A.S Gruppo Epatologico Clinico Associativo Siciliano, ETS. Gli specialisti concordano sul fatto che le malattie epatiche rappresentano una sfida cruciale per la salute pubblica e possono essere prevenute attraverso interventi mirati che vanno adottati a cominciare da quando si è molto giovani. Con “L’Epatologia nel III millennio”, l’Ospedale Evangelico Betania punta a divulgare il progresso scientifico e l’avanzamento tecnologico in Epatologia. La prevenzione tramite un approccio olistico e multidisciplinare: questo il focus dell’attuale edizione. L’obiettivo principale del convegno che vanta specialisti di autentica eccellenza, è migliorare conoscenza ed informazione.
L’orientamento è quello di favorire, in un’epoca di ristrutturazione sanitaria, i percorsi di cura attraverso un’organizzazione “condivisa” con medici appartenenti a diverse branche, quindi un approccio multidisciplinare. “Fegato crocevia della prevenzione” nell’intenzione degli organizzatori punta a qualificarsi come dinamica occasione d‘incontro e confronto per professionisti del settore sanitario, educatori e policy makers, puntando ad un’operativa condivisione di conoscenze, esperienze e strategie specificamente finalizzate alla prevenzione e alla cura delle malattie del fegato. Come sottolinea il responsabile scientifico del convegno, dott. Ernesto Claar. Un impegno congiunto unito ad una visione preventiva: questa “alleanza” può offrire una congrua speranza per ridurre l’incidenza e l’impatto delle malattie epatiche sulla popolazione. Vitale è il confronto, per giungere a risultati efficaci e duraturi.
Confronto che è anche il modus adottato già dalla prima edizione de “L’Epatologia nel III millennio”. Alla luce di take impostazione, esperti, moderatori, relatori e platea si rapportano nella due giorni di lavori, in una sorta di “face-off”, illustrando ciascuno le proprie esperienze e proponendo nuovi approcci preventivi e terapeutici. Le più recenti strategie terapeutiche in termini di epatiti virali, di malattie epatiche ad eziologia metabolica e di malattie colestatiche sono invece trattate in maniera approfondita nel corso della seconda giornata odierna dedicata all’aggiornamento con impostazione operativa. Va precisato che adeguate strategie di utilizzo dei farmaci disponibili per il trattamento di HBV, HCV ed HDV potrebbero eliminare i virus epatici come minaccia per la salute pubblica. In primo piano l’impatto del consumo di alcol sugli incidenti stradali, sugli incidenti domestici e sul lavoro. In programma la valutazione dei costi sociali dell’ encefalopatia porto-sistemica e proposte strategie di prevenzione mirate a mitigare tali rischi nel modo più efficace possibile. Colangiocarcinoma e l’epatocarcinoma: ai massimi esperti è affidato il complesso compito di presentare le più recenti opportunità terapeutiche. Nella prima sessione è stata affrontata la programmazione sanitaria in ambito epatologico: in discussione è stato posto come migliorare l’efficienza dei livelli assistenziali, tramite l’adozione di soluzioni di tipo innovativo e tecnologicamente avanzate. La seconda sessione ha indagato l’importanza dell’alimentazione e dei comportamenti, ritenuta fondamentale, confermata alla luce degli ultimi studi, nelle primissimo stadio dell’esistenza. Riflettori sugli effetti dannosi causati dalle sostanze psicoattive e dall’alcool. In merito, assume particolare rilievo la valutazione delle possibili iniziative di prevenzione rivolte agli adolescenti.
Nell’ambito del simposio vengono inoltre comunicate le migliori pratiche per ridurre la diffusione dei virus epatitici. alla qualificata platea di addetti ai lavori. Il convegno è stato aperto dall’introduzione dei dott. C. Carrino; direttore Archivio di Stato di Napoli; D. Vincenzi, presidente Fondazione Evangelica Betania; V. Bottino, direttore generale Ospedale Evangelico Betania; B. Zuccarelli, presidente Ordine dei Medici di Napoli; per le Associazioni e delle Società scientifiche, i dott. V. Calvaruso, segretario AISF – Associazione Italiana Studio del Fegato; V. Bottino, presidente nazionale ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani; R. Sacco presidente nazionale CLEO – Club Epatologi Ospedalieri; M. Distefano, presidente GrECAS – Gruppo Epatologico Clinico Associativo Siciliano ; I. Gardini Presidente EPAC – Associazione Pazienti Malattie del Fegato; F. Martino – presidente AITF, Associazione Italiana Trapianti di Fegato; F. Anastasio, presidente del coordinamento delle associazioni diabetici della Campania. Gli obiettivi del Corso sono stati esposti da dott. E. Claar, direttore UOSD Epatologia Ospedale Evangelico Napoli; A. Mormone, dirigente scolastico ISS Sannino De Cillis; S. Monastra, coordinatore Commissione formazione Ordine dei Medici di Napoli.
Teresa Lucianelli