C’è stata una rivalità, storica, antica, tutta italiana. “Noi siamo quelli che vinciamo di più”; “Si però noi almeno guardiamo avanti quando pagaiamo”. Canottaggio e canoa, due discipline che da sempre hanno regalato emozioni, sofferenze e gioie allo sport italiano, atleti diversi ma simili, cugini fluviali, rivali,fra rapide e corsie, ma spesso entrambi vincenti sotto la bandiera tricolore. Ieri Molmenti ha aperto la sfida nello slalom, oggiil due senza di Sartori Battisti ha risposto, con un argento bellissimo, che ad inizio gara sembrava lontanissimo, e a pochi metri dall’arrivo addirittura oro ma che alla fine si è trasformato nel secondo metallo più prezioso, regalandoci la decima gioia olimpica. Non poteva tradirci il canottaggio, disciplina che un tempo era patrimonio di poche nazioni,ma cheoggi è tra le più diffuse al mondo, quindi, vincere una medaglia, significa veramentedomare la concorrenza di tutto il mondo. Azzurri dietro la Nuova Zelanda ma davanti alla Slovenia, e soprattutto alle strafavorite Argentina e Gran Bretagna. Come detto, non poteva tradirci il canottaggio, nonostante la critica su alcuni equipaggi costruiti all’ultimo minuto, infortuni, controprestazioni e atleti troppo il là con gli anni. La sfortuna ha fermato in mattinata Luini-Rutanella semifinale(problema tecnico per una barca che poteva vincere l’oro), ma il pronto riscatto è arrivato pochi minuti fa, con una medaglia che ripaga di un quadriennio di tanti sacrifici.
Alessandro Ciampa