Nessuno può scrivere “49 milioni” sulla bacheca della pagina Facebook ufficiale di Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha infatti fatto bannare tutti i commenti che contengono diversi termini relativi a casi e polemiche che coinvolgono la Lega e il suo leader, come appunto quello sui rimborsi pubblici intascati dal Carroccio e i 49 milioni di euro che il partito deve restituire allo Stato.
Tra i primi a scoprire la censura l’esperto del web Massimo Mantellini. A chiunque provi a scrivere “49 milioni” nei commenti ai post di Salvini appare il seguente messaggio: “Il tuo commento contiene una parola inserita nella lista nera“. Il commento viene marchiato di rosso e non appare pubblicamente. “49 milioni” non è l’unico termine vietato: ce ne sono altre, come “Siri” e “Armando Siri”, il nome dell’ex sottosegretario leghista indagato per corruzione; “Legnano”, dove il sindaco Giambattista Fratus è finito ai domiciliari per corruzione.
O come “Belsito”, il nome dell’ex tesoriere della Lega, e “Trota”, il soprannome di Renzo Bossi, entrambi coinvolti nell’inchiesta sui fondi del Carroccio. Nella black-list figurano anche “Berlusconi”, “Casapound” e l’espressione “Fatti processare”.
Il divieto imposto su Facebook è facilmente aggirabile dagli utenti, in quanto va a colpire la parola esatta: basta quindi scrivere termini o espressioni leggermente differenti, come “48+1” o “fattiprocessare”.