Experiencing Firriato, a Villa Miani la Sicilia dei grandi terroir

Lunedì 16 ottobre, grande serata a Roma all’insegna del luxury lifestyle e del vino di qualità, nella meravigliosa Villa Miani, la dimora storica che vanta uno dei più affascinanti panorami sulla città eterna si è svolta Experiencing Firriato: l’evento vinicolo, fortemente voluto dalla Famiglia Di Gaetano, proprietaria della celebre casa vinicola siciliana Firriato, per celebrare il legame Capitale.

“Con questa occasione vogliamo celebrare quel profondo legame che lega Firrato a Roma – afferma Vinzia Novara, amministratore delegato Firriato – e questo evento vuole essere un’esperienza da vivere intensamente e da ricordare, che vogliamo dedicare a quanti, in questa città ci hanno sempre seguito con passione ed amicizia”.

L’incantevole panorama di Roma da Villa Miani
“Roma è, per il vino di qualità, una piazza importante – continua Federico Lombardo di Monte Iato, COO Firriato – non solo per i fatturati raggiunti ma per la capacità di intercettare un pubblico internazionale di consumatori appassionati dei vini italiani. La capitale rappresenta infatti, una piazza di grande valore grazie a questi interlocutori attenti, ai quali con orgoglio vogliamo mostrare le diverse interpretazioni del continente vitivinicolo siciliano declinate secondo lo stile Firriato”
Famiglia De Gaetano
L’evento esclusivamente ad invito, ha richiamato un pubblico selezionato di operatori del settore, stampa specializzata, influencer e gourmand, che ha potuto scoprire così l’immenso e variegato universo Firriato attraverso un viaggio di scoperta nella Sicilia dei grandi terroir.
Nel corso del tempo, Salvatore e Vinzia Di Gaetano, affiancati oggi dalla figlia Irene e da suo marito Federico Lombardo di Monte Iato, hanno saputo creare una realtà produttiva che ha scritto alcune delle pagine più intense della storia enologica dell’isola. Alla base di questo successo c’è una filosofia produttiva fondata sul rispetto del territorio che si concretizza nella conoscenza delle peculiarità di ogni singola porzione di vigneto dove operano i “custodi del terroir autentico” e nella cura e nel rigore di ogni singolo passaggio produttivo in cantina: è così che Firriato è riuscita a ottenere vini identitari ed eccellenti premiati dalla critica e apprezzati dai winelover di tutto il mondo. Dagli inizi degli anni ’80 ad oggi, la famiglia Di Gaetano ha collezionato dei gioielli di inestimabile valore rappresentati dalle sei tenute aziendali (Baglio Sorìa, Borgo Guarini, Dàgala Borromeo e Pianoro Cuddìa nell’Agro di Trapani, Cavanera Etnea alle pendici dell’Etna e infine Calamoni a Favignana) in grado di riprodurre in un unico mosaico tutta la grandezza del continente vitivinicolo siciliano.

Cucina e Dintorni è andata nelle splendide sale affrescate della lussuosa villa Miani a scoprire la Sicilia del vino raccontata da Firriato.
Il percorso di degustazione si snodava in nove postazioni di degustazione distribuite tra il giardino ed i Saloni della Villa con l’ intento di far compiere, di calice in calice, un viaggio sensoriale a tutti i visitatori. Abbiamo iniziato degustando per voi le bollicine, quelle pregiate dei due metodo classico, prima il Gaudensius Blanc de Noir (Etna Doc) fatto con uva di qualità Nerello Mascalese dell’Etna e vinificato in bianco (32 mesi sui lieviti),connotato dal colore Experience Firriatogiallo paglierino e dal perlage fine e continuo, elegante ed asciutto; continuiamo poi con il validissimo Gaudenisus Blancs de Blancs, che sosta almeno 30 mesi sui lieviti nel caveau ricavato all’interno di una colata lavica, lungo le pendici dei vigneti della tenuta di Cavanera, dove trova le condizioni ideali per una perfetta maturazione.L’annata 2014 del Blancs de Blancs, che assaggiamo in questa occasione, si caratterizza per sapidità e mineralità, esaltati da una raffinata ed intensa aromaticità, unite ad un perlage fine e persistente. Degustiamo quindi anche il buon rosè “Charme Rosé”:ci colpisce il perlage setoso, mentre al naso si fanno notare profumi di frutti rossi e note floreali come la rosa, al palato risulta gradevole e lievemente dolce.

Cavanera Firriato
Cavanera Firriato
Il nostro percorso è poi proseguito con i Grandi Classici Bianchi e Rossi, le etichette che hanno scritto negli anni la storia del marchio:assaggiamo prima lo Chardonnay Chiaramonte Doc Sicilia, un vino elegante, armonioso, dal gusto pieno e fresco, e poi il Syrah Altavilla della Corte, che nasce nella Tenuta di Borgo Guarini, sulla costa occidentale della Sicilia, dove Firriato coltiva le uve di questa varietà. Il Syrah Altavilla della Corte è un vino rosso rubino perfetto con le carni, piacevolmente tannico,evoca sentori di frutta rossa matura e vaniglia.Il nostro bel viaggio prosegue verso le isole e ci ritroviamo alla scoperta dei vini di Favignana, con il bianco e il rosso della linea Favinia, e del Vulcano, con i vini Cavanera e Sabbie dell’Etna, massime espressioni della viticultura di mare e di montagna praticata da Firriato.

Scopriamo inoltre che l’azienda è molto attenta alle tendenze e negli ultimi anni sta svelando una vocazione green coerente con l’attuale forte interesse per il mondo bio, vegano e naturale. Firriato ha sviluppato infatti una linea di vini biologici molto interessante(il vino biologico è un prodotto che deriva da un metodo di coltivazione con regole ben precise, stabilite dal Reg. CE 834/07, che esclude l’uso di antiparassitari o concimi chimici di sintesi, al loro posto si usano la lotta biologica, i concimi organici e il rafforzamento delle piante tramite concimazioni equilibrate)e gli ha dedicato in quest’ evento una postazione riservata, tutta focalizzata su la linea biologica Caeles. Tra questi vini assaggiamo il Grillo, vino biologico e vegano, ottenuto da uve grillo in purezza, provenienti dalla Tenuta di Borgo Guarini nell’agro trapanese, all’ assaggio scopriamo un vino sapido e minerale lievemente acido ma molto gradevole che fa comprendere ulteriormente come anche senza chimica si possano ottenere vini di tutto rispetto.

FirriatoInfine giungiamo ai pezzi forti: le isole di degustazione dedicate ai Cru di famiglia, con i top wine Harmonium, Ribeca e Camelot che hanno consacrato il nome di Firriato tra i grandi nomi dell’enologia italiana.Tra questi il nostro preferito è il Ribeca Sicilia D.O.C., nato da un pluridecennale lavoro di recupero di un vitigno,il Perricone,che era quasi completamente scomparso, è un vino rosso di grande carattere nel bicchiere il colore è rubino scuro, al naso è emana sentori di terra umida e marasca con note ferrose e di liquirizia. Al palato sprigiona intensi tannini e sapidità minerale. Affinato per circa 10 mesi in barrique di rovere francese, equilibrato e persistente è certamente una delle migliori etichette prodotte da Firriato.

Favinia Passulè
Concludiamo il nostro excursus con i vini Dolci Naturali, il passito l’Ecrù e il Favinia Passulè e l’ ottimo moscato “Ocra”, vere perle di estrema piacevolezza particolarmente amate dai più fedeli estimatori. In special modo ci conquista il passito Ecrù, a base di uve Zibibbo, con i suoi profumi di arance candite e di miele, spezie, frutta secca e pesca sciroppata, di cui resta impresso il gusto morbido, profondo, equilibrato e avvolgente, di grande eleganza. Infine troviamo un’area riservata ai veri intenditori ed estimatori della casa vinicola siciliana, con degustazioni verticali di alcune riserve speciali di
L'esagono Firriato : i sei vini Top della Cantina siciliana
L’esagono Firriato : i sei vini Top della Cantina siciliana
famiglia di Camelot, Harmonium, Ribeca, Cavanera rosso e Quater bianco.

Experiencing Firriato però non è stata solo una gioia per i winelovers, ma ha rappresentato anche l’opportunità per il pubblico romano di conoscere, oltre ai vini, alcune specialità gastronomiche siciliane di nicchia ma d’alto livello, e la grande cucina targata Trinacria.
Vincenzo Candiano chef bistellato
Vincenzo Candiano chef bistellato di Ragusa
Nel corso della serata infatti c’è stato spazio per l’alta cucina con ben due cooking show: uno affidato al grande chef Vincenzo Candiano, che vanta due stelle Michelin, atterrato nella Capitale direttamente dal ristorante La Locanda Don Serafino di Ragusa, e l’altro con protagonista la chef Valentina Chiaromonte, astro nascente della cucina siciliana, del ristorante FUD OFF di Catania.

Vicenzo Candiano, per l’occasione ha voluto omaggiare la Trinacria e i suoi sapori, realizzando dei “Corallini risottati mantecati al caciocavallo ragusano e maiale brasato al rosmarino”, una rivisitazione creativa di un piatto siciliano tradizionale, in grado di emozionare e stupire con la mantecatura perfetta ed il gusto ricco della carne di maiale brasata.
Valentina Chiaromonte invece, ha presentato un delicata portata a base di baccalà,il “Baccalà con spuma di bagna cauda”, un piatto creativo e goloso, che è stato un ottimo modo per presentare alla platea romana questa ladychef, e che siamo certi farà ancora parlare di sé.
Molte altre le leccornie siciliane che abbiamo potuto scoprire in questa bellissima serata, grazie alla presenza di alcuni produttori di ricercatezze gastronomiche selezionate.
Nelle isole di degustazione abbiamo assaggiato gli ottimi panini con lo sgombro,arricchiti di maionese e wasabi realizzati da FUD Bottega Sicula, che ha portato a Roma la sua personale visione di street food gourmet, poi abbiamo gustato dei Presidi Slow Food come i formaggi del Consorzio della Vastedda del Belice, tra le leccornie più apprezzate dai gourmand presenti, che hanno anche amato il sopraffino Suino Nero dei Nebrodi alla base dei pregiati salumi dell’azienda La Paisanella. Menzione speciale per questo salumificio che alleva i suini nel Parco dei Nebrodi, un vasto territorio tra le province di Palermo e di Messina che dalla costa si incunea nell’entroterra, qui viene cresce questo maiale autoctono in uno stato semi selvatico, en plein air tra i boschi di querce: questi suini appartenenti ad una razza che si era quasi estinta, mangiano ciò che trovano in natura e si muovono molto per procurarsi il cibo. Queste circostanze fanno sì che le carni del maiale nero dei Nebrodi siano particolarmente pregiate e salutari, con una presenza di acido

Salumi la Paisanella
Salumi La Paisanella
oleico nel grasso del 20% ed un contenuto di colesterolo di gran lunga inferiore a quello del maiale bianco degli allevamenti intensivi ma sopratutto un gusto caratteristico, che rende il suino nero roba da veri intenditori. La gamma di prodotti La Paisanella da provare è ampia: la pancetta, il guanciale, la lonza, la salsiccia, il salame (a nostro giudizio veramente squisito) e l’ eccellente lardo come lo sono anche il prosciutto crudo e la coppa, inserita tra le 29 Eccellenze e miglior salume di filiera nella guida Grandi Salumi del Gambero Rosso.

Tra i prodotti in degustazione a Villa Miani, ricordiamo anche gli speciali salami di asino ragusano de Il Chiaramontano, e le eccellenti specialità di tonnara di Favignana dell’azienda Nino Castiglione, tra cui segnaliamo l’ ottimo mosciame di tonno, ricavato dalla parte superiore della ventresca di tonno, in siciliano “surra”, che viene desquamata, ripulita e lavata, i filetti rimangono poi sotto sale per un pò di tempo ed in seguito la carne viene essiccata: una volta il processo avveniva all’aria, ma oggi, per paura dell’inquinamento, si utilizzano forni, per 4-6 ore ad una temperatura di circa 25-30 °C. La carne di tonno viene infine conservata sott’olio. Il musciame si consuma idealmente tagliato a fette sottili, magari con un contorno di pomodori e condito con olio, altrimenti su crostini di pane croccante, una vera bontà. Inoltre ci sono piaciute le conserve Campisi e i saporiti latticini di bufala di Babalus. Ottimi i panettoni e le creme artigianali della Di Stefano Dolciaria, che ha conquistato il nostro palato con una crema al pistacchio favolosa, spalmata su un soffice panettone mandorlato arricchito di dolcissima uvetta all’interno, davvero notevole.

Scacce RagusaneSpazio anche allo streetfood più tradizionale, con le Scacce Ragusane, le tipiche focacce del periodo natalizio, ripiene con pomodoro e caciocavallo, ma anche con cipolla, alici o melanzane, e che noi abbiamo apprezzato soprattutto nella golosa versione con mozzarella, ricotta e salsiccia di bufala, per noi la migliore;

Cannoli
memorabili poi i classici cannoli pistacchio e cioccolato modicano, farciti sul momento con una crema di ricotta freschissima, che hanno davvero conquistato tutti, causando lunghe file di visitatori impazienti di fare il bis.

caviale di lumaca
Infine visitando la postazione del caviale di lumache dell’azienda La Lumaca Madonita, anche gli amanti dei cibi insoliti e delle ricercatezze hanno avuto modo di apprezzare qualcosa di veramente originale.

Colonna sonora di questa incantevole serata è stata la musica classica della Filarmonica di Benevento, rappresentata da una formazione composta da un trio di flauti, un quartetto d’archi, un clarinetto, ed un’arpa, che hanno conferito un’ atmosfera raffinata e piacevole ad Experience Firriato, aggiungendo un ulteriore tocco di classe in più a questo bell’evento, che è stato un ulteriore successo da aggiungere al palmares di Firriato e che siamo certi i Romani non dimenticheranno facilmente.

Valentina Franci

Circa Valentina Franci

Riprova

Piantedosi: non saremo un centro di raccolta

L’Europa trova l’accordo, un cambio di passo, sulla questione migranti e sull’asilo politico. ” Non …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com