epa06694422 Italian former Prime Minister Enrico Letta participates during the conference: 'Que cambios necesita la UE para avivar el movimiento europeista?' (lit. What changes does the EU need to stoke the pro-European movement?) held at General Assembly of the Association of high-consumption companies (AECOC) in Barcelona, Catalonia, Spain, 26 April 2018. EPA/Enric Fontcuberta

Enrico Letta tra sondaggi e Fedez perde credibilità nel Pd

Letta non convince neanche i suoi elettori. Lo rivela un sondaggio segreto di cui dà conto Dagospia. “Per il 65 per cento degli elettori dem – si legge sul sito – lo Ius Soli non è assolutamente una priorità. Il 75%, poi, si domanda: che necessità aveva Letta di postare un tweet a favore di Fedez?“.Le recenti esternazioni del nuovo segretario dunque non hanno fatto breccia nel cuore della base. Anzi, hanno suscitato malumori e perplessità. Se si unisce poi ai dati riportati da Dagospia anche il fatto che i sondaggi sulle elezioni amministrative non sono per nulla soddisfacenti c’è materia per riflettere a largo del Nazareno. Il centrodestra non era in errore quando affermava  che lo ius soli non rappresenta certo una priorità in un paese su cui grava una pesante crisi economica. E non avevano torto quelli che facevano notare che usare la giornata del 1 maggio per difendere la legge Zan è stato uno scivolone per la sinistra. Sempre più lontana dai reali problemi dei lavoratori.

‘Ci aspettiamo parole chiare dalla Rai, di scuse e di chiarimento. Poi voglio ringraziare Fedez, le sue parole forti che condividiamo in pieno, rendono possibile rompere un taboo, cioè che non si può parlare di diritti perché siamo in pandemia. Occuparsi di pandemia non vuol dire che non si possono fare battaglie per i diritti, ius soli, come ddl Zan’, afferma Letta che è  con Fedez salvatore dei diritti gay  e  minoranze a dispetto dei lavoratori e dei loro diritti.  Hanno ancora voglia di occuparsene?

Letta paga un forte conto stando al sondaggio, in termini di credibilità e popolarità, anche all’interno del suo partito, già fortemente  logorato dall’ abbraccio con i 5Stelle.

‘Sappiamo che dovremo fare delle alleanze con quelle forze con cui c’è maggiore compatibilità: con Salvini e Meloni non c’è alcuna compatibilità, con i 5stelle ci sono compatibilità e le porteremo avanti. Sarà un percorso che andrà avanti mesi per costruire un campo largo, ma ora il nostro impegno è lavorare per il lavoro nel governo, poi lavoreremo per il 2023 ma si tratta di tempi lunghi. ”

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