Enrico Letta ha accettato l’invito che da più parti è arrivato ed ha sciolto la riserva di guidare il Partito democratico dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti. 

“Oggi sono qui dove lunedì scorso non avrei mai immaginato per candidarmi alla guida di quel partito che ho contribuito a fondare e che oggi vive una crisi profonda. Lo faccio per amore della politica e passione per i valori democratici”. Così Enrico Letta in un video su twitter 

“Credo nel valore della parola – afferma  nel video- invito tutti a volare sulla base delle mie parole. Sapendo che non cerco l’unanimità ma la verità nei rapporti fra di noi per uscire da questa crisi”. E aggiunge “Voglio ringraziare Nicola Zingaretti, mi lega a lui profonda amicizia e grande stima”.

 

L’assemblea del Pd si terrà domenica 14 marzo, a partire dalle 9,30, completamente online e in streaming sulla pagina Facebook del partito. Alle 15 ci sarà la proclamazione del segretario. 

“Stamani. Prima di decidere. Al Ghetto di Roma, ricordando le parole di Liliana Segre ‘non siate indifferenti'”. Ha scritto su Twitter. 

 

Zingaretti: “Letta la persona giusta”

 
 

L’ex segretario dem Nicola Zingaretti esprime la sua soddisfazione sul sì di Letta.” Credo sia la persona giusta. Se guiderà questo rinnovamento abbiamo raggiunto un grande obiettivo. Ha fatto un bellissimo video, un’ottima impostazione. Un primo passo giustissimo”, dice a margine di una conferenza in Regione. “Farò al meglio il presidente di Regione per dimostrare il buon governo di un nuovo centrosinistra, darò il mio contributo di idee alla vita del mio partito perché se mi sono dimesso l’ho fatto per aiutare, per amore del partito e dell’Italia. Se guardo alle scelte che si stanno facendo sono ancor più convinto di aver fatto bene: si chiude, mi auguro, la stagione delle polemiche e si apre la stagione di Pd protagonista, era quello che volevo”. 

Nicola Zingaretti, ai microfoni di «Uno Mattina», su Rai1 spiega che il suo «non è stato un capriccio, dovevamo ridefinire la nostra identità: ce l’ho messa tutta e visto che credo nel noi e non nell’io ho proposto la figura di Enrico Letta per far si che il Pd diventi il pilastro di una credibile alternativa alle destre». Quindi, l’asse con l’ex premier Enrico Letta. «Con lui ho sempre avuto una grande sintonia».  «Mi baso sulla sua storia – sottolinea l’ex leader del Pd -. Da lui ho avuto solo incoraggiamenti e suggerimenti, ho grande fiducia che finirà questo bombardamento quotidiano e immeritato. Dobbiamo sostenere il governo Draghi e combattere la pandemia, quindi se c’è qualcuno che può fare meglio sono felice. Perciò ho proposto con forza Enrico Letta. Lui – conclude – è sincero e generoso». Infine, il tema Covid e la campagna vaccinale. «La macchina organizzativa per le vaccinazioni nel Lazio funziona, ma servono piu’ vaccini. Siamo pronti ad aprire anche la notte, se ci fossero. Il nodo è aumentare la produzione. Si devono produrre vaccini in ogni parte del mondo dove sia possibile farlo, e l’Ema deve correre. Si lavori “h24”, le persone muoiono».

Enrico Letta contro  la grande paura nel Pd di subire uno sgretolamento di consensi. Da quando Nicola Zingaretti si è dimesso da segretario, il 4 di marzo – esattamente due anni dopo l’acclamazione alle primarie del 2019 – i sondaggi fotografano un partito in caduta: persi circa 3 punti e  il Pd deve quindi vedersela con l’incertezza e il timore.

ùA insidiare i Dem c’è certo l’avanzata di Giuseppe Conte, con un M5Stelle rinnovato all’orizzonte. Ma c’è anche la scelta di Beppe Sala. Il sindaco di Milano in un’intervista a Repubblica, ha annunciato: “Aderisco ai Verdi europei”, spiegando che “la questione ambientale riguarda il nostro presente e il futuro dei nostri figli. Come cittadino e come sindaco sono sempre più convinto che il miglioramento delle politiche pubbliche parta dalle strategie di sviluppo delle città”. E ha aggiunto che il Pd sta pagando “la scelta di dare troppo spazio, da troppi anni, alle correnti”.

Domenica le correnti, ormai cosa certa,  da eleggeranno Letta segretario nell’Assemblea dei mille delegati,  anche per chiarire come sciogliere i nodi politici che Zingaretti ha messo sul tavolo. Se prima c’era il logoramento dell’ex segretario, ora ci sono semplicemente le questioni da affrontare: pandemia, appoggio al governo Draghi, alleanze con i 5Stelle.

Letta è giudicato una guida sicura, che consentirà un rilancio. Però l’anima più di sinistra del Pd – composta da Orlando appunto, Gianni Cuperlo e Goffredo Bettini – teme a sua volta di scomparire o quasi. Non è poi piaciuta la nascita di un’area Zingaretti, che dovrebbe essere guidata da Nicola Oddati. Alessandro Alfieri, coordinatore di Base riformista ed ex segretario dem lombardo, ammette: “Se non c’è un colpo di reni, il rischio di entrare in una spirale di perdita di consensi c’è”. Su Sala e la sua scelta verde: “La scelta di Sala non stupisce, è però un segnale politico che indica l’importanza di investire sul versante della mobilità sostenibile e della cultura green”.

Inizialmente spalmata su due giorni, l’assemblea Pd è stata ridotta a uno solo. Si terrà domenica 14 marzo, a partire dalle 9,30, completamente online e in streaming sulla pagina Facebook del partito. Alle 15 ci sarà la proclamazione del segretario. Si inizia con la presidente Cuppi che informerà l’Assemblea sulle dimissioni del segretario e farà un intervento. Dopodiché l’assemblea verrà sospesa per un’ora e mezzo-due ore per sottoscrivere le candidature.

Quindi si riprenderà annunciando la candidatura di Letta, seguirà un suo intervento e si sospenderà nuovamente per due ore massimo per consentire le operazioni di voto telematico. Alle 15 dovrebbe esserci la proclamazione del segretario.