Enna: Vanessa strangolata per aver pronunciato il nome dell’ex

Francesco lo Presti, il convivente 34enne di Vanessa Scialfa, avrebbe confessato l’omicidio dopo ore di interrogatorio grazie ad un escamotage utilizzato dalle forze dell’ordine. L’uomo,infatti, sarebbe crollato dopo che gli era stato comunicato il ritrovamento, in vita, della ragazza. Lo Presti, 34enne disoccupato, a quel punto ha ceduto, confessando che ciò non sarebbe stato possibile, dal momento che la fidanzata era stata strangolata martedì pomeriggio.

A far scattare la follia omicida è stata la gelosia. Pare infatti che durante un momento di intimità, Vanessa Scialfa abbia pronunciato il nome dell’ex ragazzo, innescando la violenta reazione dell’attuale compagno col quale viveva da appena tre mesi. L’uomo ha raccontato di aver agito in preda agli effetti della cocaina, e aver strangolato la ragazza usando un cavo del dvd. Subito dopo si è disfatto del cadavere, abbandonandolo lungo la Statale che collega Enna a Caltanissetta. Convalidato l’arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, Lo Presti è stato rinchiuso nel carcere di Enna.

Per il ritrovamento della giovane si era mobilitato il web, con diversi gruppi creati su Facebook con l’appello del padre a chi avesse saputo qualcosa sulla figlia. Proprio il padre di Vanessa Scialfa, ieri davanti all’obitorio di Enna, dov’è stata portata la salma della figlia, in preda alla disperazione ha annunciato propositi di vendetta personale nei confronti di quell’uomo, di 14 anni più grande della vittima, che aveva accolto in casa come un figlio.

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