Emicrania e peso corporeo

Come è noto l’emicrania è una patologia neurologica cronica caratterizzata da ricorrenti cefalee, da moderate a gravi, spesso in associazione con una serie di sintomi del sistema nervoso autonomo.

In genere il mal di testa colpisce cioè solo una metà della testa,   a natura pulsante, con una durata che può variare da 2 a 72 ore. I sintomi associati possono includere nausea, vomito ed altro,   con il dolore che  generalmente si aggrava a seguito dell’attività fisica.

Le emicranie si ritiene siano causate da un mix di fattori ambientali e genetici. Circa due terzi dei pazienti appartengono a nuclei familiari in cui si erano manifestati altri casi della stessa patologia.

L’esatta eziologia e fisiopatologia dell’emicrania non è nota; tuttavia viene ritenuta spesso un disturbo di natura neurovascolare. La teoria più accettata è correlata alla maggior eccitabilità della corteccia cerebrale e a un controllo anormale dei neuroni del dolore nel nucleo trigeminale del tronco cerebrale.

Circa il 15% della popolazione mondiale soffre, a un certo punto della sua vita, di emicrania. Recentemente è stato pubblicato uno studio su Neurology che dice che  sovrappeso e sottopeso sono entrambi fattori di rischio per l’emicrania.

Si tratta di un esame condotto analizzando i risultati di tutti gli studi disponibili sul rapporto tra indice di massa corporea e mal di testa. I ricercatori hanno raccolto dati da 12 studi che hanno coinvolto in totale circa 290 mila partecipanti e trovando che le persone obese, i pesi massimi, avevano il 27 per cento di probabilità i più di soffrire di emicrania rispetto a chi ha un peso normale. Le persone molto magre, i pesi piuma, invece, al di sotto dei valori standard, sono più esposte ai dolori emicranici del 13 per cento in confronto ai pesi medi.

La definizione di obesità scatta con un indice di massa corporea maggiore di 30, mentre il sottopeso si registra con valori inferiori a 18,5.

Dallo studio è emerso anche che tra le donne e le persone più giovani sia l’obesità che l’emicrania sono più diffuse.

Non è chiaro come l’aspetto fisico possa influire sull’emicrania. Il tessuto adiposo rilascia un’ampia gamma di molecole che possono avere un ruolo chiave nel sviluppare o innescare il mal di testa. È anche possibile che altri fattori come cambiamenti nell’attività fisica, medicinali, o altre condizioni di salute come la depressione contribuiscano a spiegare il rapporto tra obesità ed emicrania.

Visto che sia  l’obesità,  che l’eccessiva magrezza,  sono fattori di rischio per l’emicrania potenzialmente modificabili prenderne atto è di vitale importanza sia per i medici che per i pazienti. Sono comunque necessarie maggiori ricerche per valutare se effettivamente gli interventi per ridurre o aumentare il peso possono avere un effetto positivo sul mal di testa.

A livello mondiale, le emicranie colpiscono quasi il 15% della popolazione, circa un miliardo di individui.

Negli Stati Uniti d’America, circa il 6% degli uomini e il 18% delle donne sperimentano un episodio di emicrania, con una probabilità che succeda, nell’arco della vita, di circa il 18% e il 43% rispettivamente. In Europa, l’emicrania colpisce tra il 12% e il 28% degli individui a un certo punto della loro vita, con circa il 6-15% degli uomini adulti e 14-35% delle donne adulte che la manifestano almeno una volta in un anno.

Queste cifre variano notevolmente con l’età: l’emicrania più comunemente inizia tra i 15 e i 24 anni di età e si verifica più frequentemente nelle donne tra i 35 a 45 anni.

Naomi Sally Santangelo

 

 

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