Elezioni in Russia: Putin trionfa con oltre il 75%

‘Non chiamatele elezioni, questa è una farsa’,  ripete dall’esilio il campione mondiale russo di scacchi, Garry Kasparov. Il solo voto che conta in una dittatura come la Russia è quello di Putin. Un voto che,  secondo i primi exit polls dell’istituto Vtsiom rivelati alle nove di Mosca, alla chiusura degli ultimi seggi di Kaliningrad, la città più occidentale della Russia, pesa per il 73,90% dei consensi espressi dai russi domenica, tutto incluso: brogli andati a segno, catene di pressioni di funzionari e datori di lavoro e lo stesso scenario complessivo in cui si è svolto un processo elettorale che ha confermato per la quarta volta Vladimir Putin presidente della Federazione Russa. In questa conferma, distinguere il falso dall’appoggio spontaneo non sarà mai possibile.

L’obiettivo di andare oltre la soglia del 70% è stato ampiamente superato: Putin migliora ampiamente la prestazione del 63,60% raccolto nel 2012, ma anche tutti i suoi risultati precedenti: il 53,4% del 2000, il 71,9% del 2004 e anche il 70,28% di Dmitrij Medvedev, nel 2008. Non c’erano dubbi in merito, ma considerando i giorni trascorsi al comando del Paese ora Putin va ad avvicinarsi al record di Stalin: al termine di questo mandato, nel 2024, totalizza 8.979 giorni, a confronto di Stalin con 10.636.

‘Grazie a tutti i nostri sostenitori per questo risultato: ora è importante essere uniti e includere nella nostra squadra anche chi ha votato altri candidati. Il successo è il nostro destino. Lavoreremo tutti duramente per il futuro della grande Russia’, ha detto il presidente. Un risultato che mostra la fiducia e la speranza del popolo russo, ha scandito parlando alla folla davanti al Maneggio, nel cuore di Mosca a pochi passi dal Cremlino salendo sul palco del concerto dedicato all’anniversario dell’annessione della Crimea di cui oggi cade il quarto anniversario: l’annessione fu ufficialmente proclamata dallo stesso Putin il  18 marzo 2014. Il presidente è uscito a festeggiare come  fece subito dopo   le elezioni del 2012.

Al secondo posto si è piazzato il miliardario ‘imprenditore delle fragole’ Pavel Grudinin, con il 14,73 per cento dei consensi, mentre terzo è il leader nazionalista Vladimir Zhirinovsky, con il 6,73 per cento dei voti. Quarta la giornalista Ksenia Sobchak con l’1,39 per cento; restano sotto l’1 per cento invece Grigory Yavlinsky, Sergei Baburin, Maxim Suraikin e Boris Titov.

I primi risultati ufficiali si riferiscono alle regioni dell’Estremo Oriente del Paese e alla Siberia, i primi a chiudere i seggi. Per questo non si escludono variazioni nel prosieguo dello spoglio. Ma se il dato fosse confermato, si tratterebbe del miglior risultato della storia del presidente russo che guiderà il Cremlino i prossimi 6 anni, fino al 2024.

Secondo i dati raccolti dal centro demoscopico statale Vtsiom, fa sapere la Tass citando il direttore generale del Fondo Vtsiom Konstantin Abramov, l’affluenza alle urne è stata attorno al 63,7 per cento. Il Cremlino puntava alla cosiddetta formula ’70 a 70′: 70 per cento di affluenza e 70 per cento di voti per Putin, la soglia necessaria a legittimare la vittoria. Salvo sorprese, secondo la Costituzione, il prossimo sarà l’ultimo mandato di Vladimir Putin che ha bisogno di questi numeri per poter rafforzare il suo potere mentre decide la prossima mossa: se liberarsi dei limiti costituzionali che gli impedirebbero di ricandidarsi nel 2024, ritagliarsi un’altra posizione di potere o scegliere un successore. Dal 2000 l’affluenza è sempre stata stabile poco sopra il 64 per cento.

 Il ministero dell’Interno di Mosca ha sottolineato la sostanziale regolarità del voto. Opposizione e attivisti hanno tuttavia denunciato migliaia di brogli e violazioni.

Il portavoce della campagna elettorale di Vladimir Putin Andrei Kondrashov ha ringraziato il premier britannico Theresa May per aver aumentato l’affluenza alle urne. ‘L’affluenza risulta più alta del previsto dell’8-10 per cento e per questo dobbiamo ringraziare la Gran Bretagna perché ancora una volta non ha capito la mentalità della Russia: ogni volta che ci accusano di qualcosa in modo infondato il popolo russo si unisce al centro della forza e il centro della forza oggi è senz’altro Putin’, ha detto Kondrashov a Interfax, allundendo al caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal.

‘Sono sicuro che il programma che ho suggerito al Paese sia quello giusto’, spiega Putin.  Quasi 111 milioni gli aventi diritto al voto in patria, ed 1,8 milioni all’estero. Quasi 100 mila seggi, distribuiti su 11 fusi orari. Accuse a Kiev: ‘Sta impedendo ai russi presenti in Ucraina di andare a votare nell’ ambasciata o nei consolati’. 

Molti  rimarcano di averlo votato in un momento di particolare tensione nei rapporti con l’Occidente: ‘Se non fosse per la situazione internazionale’,   rivela Lidia, 83 anni, ‘avrei votato per il candidato comunista, come ho sempre fatto. Ma questa volta ho votato Putin perché americani e britannici ci attaccano su tutti i fronti, e ora ci accusano pure di aver avvelenato quella spia in Inghilterra’. L’anziana Lidia si riferisce al caso dell’ex spia russa doppiogiochista Serghiei Skripal e della figlia Yulia, ridotti in fin di vita a Salisbury da un agente nervino: un delitto per il quale Londra punta il dito contro la Russia, che però nega ogni coinvolgimento. In generale, la propaganda del Cremlino, basata sulla retorica di una Russia forte e giusta ma circondata da nemici, ha fatto breccia nell’elettorato e compattato i russi attorno a Putin. ‘Ho votato per il nostro presidente perché abbiamo bisogno di un leader forte in un contesto internazionale così difficile’, spiega Anatoli, 24 anni: ‘Dobbiamo dimostrare al mondo che siamo uniti. Ho scelto un presidente forte per una Russia forte’, gli fa eco il 52enne Pavel ripetendo lo slogan elettorale del leader del Cremlino. ‘Per chi ho votato? Per un grande uomo, per un grande statista’, afferma con orgoglio il giovane Aleksandre: ‘Con Putin la nostra vita è cambiata, lui è un patriota, è intelligente. Nei prossimi sei anni potrà cambiare ancora tante cose per noi’.

 

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