Elezioni Germania: Musk ha fatto crescere di quattro punti pecentuali l’AfD. Unione Cdu e Afd ha cambiato lo scenario elettivo

Il giorno dopo il clamoroso voto congiunto della Cdu e dell’Afd sulle mozioni per il contenimento dei flussi di migranti e il rafforzamento delle frontiere, che ha scatenato proteste di piazza degli elettori moderati e la reazione indignata di Angela Merkel, arriva anche il sondaggio choc per la sinistra: il 67% dei tedeschi vorrebbe che la Spd del cancelliere Olaf Scholz unisse i propri voti a quelli della Cdu (e quindi alla destra di Afd) per veder approvato il disegno di legge sul contenimento del flusso dei migranti. Il 20% è di parere contrario, dice l’istituto di ricerca Insa realizzato per la Bild.

Il prossimo 23 febbraio si terranno le elezioni federali in Germania: l’AfD è in forte crescita nei sondaggi e potrebbe essere il primo partito, ma arriverà mai a governare il Paese?

A meno di un mese dal voto si fa sempre più intricata e complessa la situazione politica a Berlino.
I sondaggi in vista delle elezioni federali in Germania parlano chiaro: i partiti di governo – Socialdemocratici, Liberali e Verdi – sono in caduta libera, con il cancelliere uscente Olaf Scholz ormai da tempo con le valigie pronte.

L’esempio lampante della situazione in Germania è l’ultimo sondaggio di YouGov, con il tandem Cdu-Csu – ovvero i Cristianodemocratici e i loro alleati bavaresi, l’ex coalizione di Angela Merkel ora guidata dall’aspirante cancelliere Friedrich Merz – al 29% e l’estrema destra di AfD al 23%. L’andazzo del sondaggio però sembrerebbe essere chiaro: da quando Elon Musk ha appoggiato apertamente l’AfD, il partito che in Europa è stato messo alla porta anche da Salvini e Le Pen avrebbe guadagnato quattro punti percentuali in una sola settimana. Elon Musk è sceso in campo a sostegno dell’AfD.

Alle elezioni in Germania così potrebbe verificarsi una cosa impensabile fino a qualche anno fa, ovvero un partito che spesso è stato bollato come neonazista che potrebbe risultare il più votato. Da tempo in Germania l’AfD viene data in crescita, complici anche gli ottimi risultati ottenuti in alcune elezioni locali specie nella parte orientale del Paese, quella una volta facente parte della DDR. Un sorpasso ai danni del Cdu-Csu così non sarebbe impossibile, ma tornando alla domanda iniziale bisogna tenere a mente la legge elettorale in vigore in Germania, un sistema di voto sostanzialmente proporzionale.

Questo vuol dire che un singolo partito per governare deve stringere alleanze post voto con alcune delle forze che hanno superato la soglia di sbarramento del 5%. Giusto per fare un esempio, se Cdu-Csu dovesse arrivare prima, a quel punto a Merz non resterebbe che cercare di trovare i numeri per formare un governo trattando con Liberali, Socialdemocratici e Verdi.

Il partito più votato esprime il cancelliere, ma tutte le principali forze da tempo hanno stretto una sorta di patto tacito per escludere a prescindere l’AfD da ogni trattativa. Quello che in Germania è stato definito come un “cordone sanitario” attorno ad AfD però ora starebbe vacillando, visto che di recente i Cristianodemocratici hanno votato insieme una mozione riguardanti i migranti.

In molti hanno visto in questo voto una prova generale per una possibile alleanza a urne chiuse, con l’estrema destra che così potrebbe entrare nelle trattative per la formazione del prossimo governo a Berlino. Se il partito di Alice Weidel dovesse risultare essere il più votato, ecco che potrebbe essere lei addirittura la cancelliera nel caso in cui dovesse trovare l’appoggio di Cdu-Csu. Uno scenario questo teoricamente possibile ma di fatto improbabile, visto che Bruxelles potrebbe fare di tutto per evitare che l’AfD possa entrare nel governo del Paese più importante dell’Ue.

Straricco e rappresentante in Germania della multinazionale della finanza BlackRock Merz è il figlio politico di Wolfgang Schauble, ministro delle finanze della Germania che, con Mario Draghi presidente della Bce, impose alla Grecia i memorandum che distrussero il paese. Schauble è stato il teorico e la guida dell’austerità come modello economico e principio guida di tutte le decisioni politiche, in Germania e in Europa. Per lui la democrazia veniva molto dopo le decisioni economiche e di mercato: i popoli possono votare come vogliono, poi l’economia decide, fu una sua brutale affermazione.

In questa scuola di disprezzo della democrazia e dell’eguaglianza, nel nome del rigore di bilancio e della crescita dei profitti, Merz è cresciuto e ha poi dato il suo contributo. Nel 2008 il candidato cancelliere ha scritto un libello dal titolo esplicativo: Osare più capitalismo. Le garanzie sociali, i diritti dei lavoratori, il sostegno ai disoccupati sono un peso per lo sviluppo e la Germania deve liberarsene, per tornare a crescere a ritmi adeguati alle esigenze delle imprese, che devono essere sostenute riducendo le tasse ai ricchi.

Merz copia sfacciatamente Milei e Elon Musk. Il miliardario ex sudafricano più ricco del mondo, fanatico della diseguaglianza come motore della crescita, ha anche dato un contributo fondamentale allo sdoganamento della leader neonazista tedesca. Musk non solo ha esaltato Weidel come la sola salvezza del suo paese, ma in una intervista le ha permesso di affermare senza pudore che Hitler fosse comunista e antisemita. Questo delirio revisionista ha una sua logica, perché in questo modo la candidata cancelliera della AfD ha potuto contemporaneamente compiere due professioni di fede legittimanti: il liberismo economico e il sostegno ad Israele.

E poi naturalmente ci sono la deportazione dei migranti e lo stato di polizia, sui quali Merz e Weidel, come abbiamo visto, votano assieme già oggi.

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