La candidata M5S a sindaco di Roma, Virginia Raggi, durante la conferenza stampa nel comitato elettorale, Roma, 06 giugno 2016. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Elezioni amministrative 2016: i risultati

I 5 stelle sfondano a Roma e ottengono un lusinghiero risultato a Torino, tallonando il sindaco uscente Piero Fassino. In nessuna città metropolitana viene eletto il sindaco al primo turno. Unica eccezione Cagliari dove il candidato del centrosinistra, l’uscente Massimo Zedda sembra lanciato verso una vittoria al primo turno. ‘Siamo la prima forza politica della capitale. Un avvertimento a Matteo Renzi ed uno schiaffo al centrodestra’, afferma il M5s che  si candida come antagonista principale e alternativa credibile al premier in vista delle politiche e del referendum di ottobre sulle riforme. E’ questo il risultato politico del primo turno alle amministrative per i cinquestelle. Il movimento di Beppe Grillo festeggia soprattutto grazie alle sue due ‘donne’ candidate che vanno al ballottaggio a Roma e Torino: Virginia Raggi sfiora il 38% nella capitale, Chiara Appendino supera il 30% nel capoluogo piemontese dove proverà a battere il sindaco uscente Piero Fassino. Un dato positivo, anche oltre le attese degli stessi pentastellati, non confortato però da quelli di Milano, Napoli e Bologna dove il M5S è relegato a terza forza politica dietro al centrodestra e alla sinistr. Il risultato, in ogni caso, fa gioire i pentastellati che ora investiranno tutte le proprie energie a Roma e Torino. Per i ballottaggi dovrebbe scendere in campo anche Grillo che, per problemi personali e per fare ‘un passo di lato’, ha disertato la prima parte della campagna elettorale. Supera la prova la macchina organizzativa 5stelle alla prima senza Gianroberto Casaleggio ma sotto la regia del figlio Davide e del direttorio. Sono lontani i fantasmi del voto per le Europee di due anni fa, quando i cinquestelle, dati dai sondaggi a ridosso del Pd, nelle urne si videro quasi doppiati dal partito del premier. La linea, stavolta, è stata quella di non fare alcuna dichiarazione ufficiale prima che i dati abbiano un minimo di attendibilità, anche a costo di attendere fino a tarda notte. Insomma, bocche cucite nel cuore della notte nel quartiere generale della Raggi a Roma, dove si danno appuntamento molti big del partito. Ma i sorrisi ed i volti distesi, seppur segnati da mesi di campagna elettorale, lasciano intendere che il clima è ottimista. ‘Il vento è davvero cambiato’, si lascia scappare qualcuno lontano dalle telecamere. Parole che la stessa Raggi ripete nella sua prima dichiarazione pubblica. Nella sede del comitato elettorale della candidata romana si danno appuntamento i vertici pentastellati. Ci sono Luigi Di Maio, Alessandro DI Battista, Roberta Lombardi, Giorgio Sorial, Paola Taverna e molti altri parlamentari. Siamo la prima forza della Capitale,  è il commento di Di Battista che lancia immediatamente la sfida a Renzi,  Il crollo del Pd è anche il risultato delle politiche fallimentari di Renzi. Il Pd, oltre che a Roma, è andato male anche a Torino e Bologna. Per la prima volta la figura di Grillo rimane sullo sfondo: nessun contatto telefonico con la Raggi dopo i primi exit poll che danno la candidata 5S in testa. I ballottaggi rappresentano la prova di maturità per i pentastellati. L’idea è non snaturare la campagna elettorale condotta finora dalle due candidate, né quella di chiedere apparentamenti o il sostegno di liste. ‘Siamo e rimaniamo apartitici’, sottolineano i vertici grillini.  Non facciamo giochetti per andare a governare. La gente ci vota per questo. La speranza del M5S è intercettare il voto di dissenso ma la prima preoccupazione è non perdere quel bacino di preferenze fin qui conquistate e perdere per strada una battaglia, almeno a Roma, che vede la candidata 5S in testa. ‘Si prospettano due settimane di fuoco, non ci tiriamo indietro’, spiega la Raggi. Dati che mettono in allarme il Pd che patisce fino all’ultimo a Roma dove alla fine Roberto Giachetti la spunta su Giorgia Meloni e ottiene il ballottaggio. Nella seconda città simbolo, Milano, è testa a testa tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi che esulta per un risultato che comunque considera lusingiero rispetto alle aspettative iniziali. A Napoli Luigi De Magistris stacca il candidato di Fi-Lega Gianni Lettieri, che al momento è in pole rispetto a Valeria Valente per il ballottaggio con il sindaco uscente. A Torino il sindaco uscente Piero Fassino si attesta al primo posto superando il 40% ma anche in questa città c’è la sorpresa M5s con Chiara Appendino che ottiene comunque un ottimo risultato e conquistando un posto per il ballottaggio del 19 giugno. Nessuna sorpresa a Bologna dove il candidato del centrosinistra Virginio Merola tocca il 40%, praticamente doppiando il candidato della Lega Lucia Bergonzoni. Tutto come previsto anche a Varese dove il candidato del centrodestra, Paolo Orrigoni, supera il 46% e a Ravenna dove quello del centrosinistra Michele de Pascale si attesta al 42,3%.

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