Elezioni 2018: Renzi e le liste Pd

‘Non è tempo di polemica, le liste sono piene di buone candidature’,  Matteo Renzi presenta così i candidati per le elezioni 2018 al termine di una giornata segnata dalla spaccatura con la minoranzache non ha votato le liste.

Renzi spiega l’assenza di un nome come quello di Claudio De Vincenti: ‘Abbiamo chiesto al ministro De Vincenti di candidarsi con noi. Probabilmente nella concitazione di questi giorni c’è stata un’evidente incomprensione. Evidentemente ci siamo capiti male perché ci ha risposto con un secco ‘no’ alla proposta che abbiamo avanzato. Ora si tratta di capire se esiste uno spazio con le rinunce’.

Il leader democratico assicura che il partito è con lui  e snocciola alcuni nomi: ‘Lucia Annibali nel collegio di Parma, la città che la ha adottata, ed in alcuni multinominali’; Teresa Bellanova sarà candidata contro D’Alema nel suo collegio, spero che poi si chiamerà collegio di Bellanova; Marco Minniti che dovrà fare doppio lavoro candidato nell’uninominale a Pesaro e al proporzionale a Venezia e Salerno.

Il simbolo dei nostri candidati si chiama Paolo Siani correrà nella sua Napoli e sarà la novità più bella di questa campagna elettorale,  prosegue presentando il fratello del giornalista ucciso dalla camorra nel 1985. Confermato anche il premier Paolo Gentiloni, che sarà candidato a Roma 1 e anche nel plurinominale nelle Marche e a Catania, mentre il maestro di strada Marco Rossi Doria nel San Lorenzo a Napoli. Tra i big del partito il ministro Dario Franceschini sarà in campo nella sua Ferrara, Cesare Damiano invece correrà nel collegio di Terni, Riccardo Illy si mette in gioco senza paracadute al Senato a Trieste”, aggiunge poi Renzi.

E poi la volta di due componenti del governo i cui nomi sono molto circolati negli ultimi giorni. “Maria Elena Boschi sarà candidata in diversi collegi e territori dove ha potuto lavorare nell’attività di governo. Anche a Taormina dove ha lavorato all’organizzazione del G7, dice il segretario del Pd.

Il segretario poi replica anche al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che su Twitter aveva criticato alcune esclusioni eccellenti: ‘Quando vai a chiudere un elenco di persone con meno spazi di prima c’è sempre amarezza e dispiacere ma è fisiologico e umano il ricambio e il cambiamento. Vediamo cosa succederà nelle prossime ore, se qualcuno rinuncerà’.

Quindi l’appello anche alla minoranza: ‘Conto sul sostegno di tutto il partito’.

Infine uno sguardo agli avversari: Forza Italia, Lega, M5s: ‘Sto ancora aspettando chi voleva fare i duelli in tv. Se Di Maio  ha tempo siamo pronti al confronto su tutto. Il capo politico della Lega si chiama Salvini, aveva detto che si presentava nel mio collegio, ancora sto aspettando. Lo aspetto in tv, lo stesso per Berlusconi. Dico a lui, se ha voglia di togliersi lo sfizio, gli ricordiamo che lui, non io, ha firmato il Trattato di Dublino.

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