Effetto ‘Papa Francesco’, boom di iscrizioni alle scuole di Gesuiti

In netto aumento il numero di iscrizioni alle scuole dei Gesuiti grazie a Papa Francesco. Parola di Padre Vitangelo Denora, delegato per i collegi della Provincia d’Italia e di Albania e direttamente responsabile per le scuole di Torino, Milano e Napoli . “Non sono cifre astronomiche ma certamente un segnale”, commenta Padre Denora, che aggiunge: “E’ l’effetto Papa Francesco che ha riacceso l’interesse e la curiosità per le scuole della Compagnia di Gesù. Le scuole dei Gesuiti, oltre 5mila studenti in Italia e circa due milioni nel mondo, continuano a proporre un modello educativo che ha come obiettivo, quello di ‘formare uomini con e per gli altri’, di far capire a ciascuno quali sono le sue qualità e come metterle a disposizione degli altri ‘per costruire un mondo più umano e più giusto’. “Come tutte le scuole cattoliche – spiega all’Adnkronos Padre Denora – quelle dei Gesuiti hanno vissuto momenti difficili, soprattutto al Sud ma quest’anno, in particolare a Milano, dove abbiamo avuto 60 nuove iscrizioni e Roma, con 50 c’è stata un’inversione di tendenza e si è registrato un aumento delle iscrizioni così come a Messina (50), prima scuola dei Gesuiti nata nel 1500, hanno registrato qualche unità in più, come Torino (40). Un calo si e’ invece registrato a Palermo, dove le iscrizioni sono state 40 in meno”. Oltre all’effetto Papa” questo rinnovato interesse, secondo Padre Denora “è legato anche alla svolta internazionale dei nostri programmi. Le frontiere della nostra pedagogia sono ancora quelle di costruire cittadini del mondo, aperti a quello che sta succedendo intorno a noi, a loro. Il mondo si fa più grande, più connesso e l’apertura è una delle caratteristiche che devono avere oggi i ragazzi per abitare questo mondo da protagonisti. Dobbiamo aiutare i ragazzi a vivere il mondo come la loro casa. Concretamente, significa imparare le lingue, usare le nuove tecnologie. La sfida è creare cittadini del mondo, per questo dallo scorso anno abbiamo inserito nei nostri programmi il bilinguismo e l’insegnamento della materia in lingua e, credo – aggiunge Padre Denora – anche questo può aver influito sull’aumento di iscrizioni”. “Il discorso dell’internazionalizzazione – aggiunge – legato alle culture differenti, desta interesse e aiuta a superare pregiudizi. Non solo, a Torino, ma anche a Milano, èstato avviato il liceo sportivo. Anche attraverso lo sport infatti, si possono ottenere ottimi risultati nella formazione degli studenti”. Le scuole dei Gesuiti in Europa, racconta ancora Padre Denora, “sono 169 ma l’Italia  l’unica situazione in cui non riceviamo alcun aiuto dallo Stato, siamo l’unico caso in Europa, in cui si è raggiunta la parità formale ma non sostanziale. L’Italia è un paese, in generale, che non investe nell’educazione e nel futuro e, anche in questo, mi pare che Papa Francesco sia l’uomo che più sta dando energia e sparanza”. L’auspicio di Padre Denora e’ quello che ”venga presto il giorno in cui si possa riaprire il dibattito sui finanziamenti alle scuole private senza pregiudizi”. Mancanza di fondi che non riguarda comunque solo la scuola privata, e’ tutta la scuola a soffrire. ”In questo momento – ammette – dovrebbe essere l’intero mondo della scuola ad alzare di piu’ la voce e protestare per un maggior impegno verso la scuola e la formazione”. Insomma, occorre ”prima affrontare il problema comune poi quello delle paritarie soffocate dalla mancanza di finanziamento”. Quanto alle rette delle scuole della Compagnia di Gesu’, variano da istituto a istituto, e sono legate anche alla diversa ubicazione territoriale. ”Roma e Milano – spiega Padre Denora – hanno rette piu’ alte mentre in altre citta’, soprattutto al sud, sono state ridotte per permettere alle famiglie di poter accedere a questi istituti. Piu’ o meno – aggiunge – variano dai tremila ei novemila euro l’anno”. Per gli studenti ”particolarmente meritevoli” ma privi di mezzi che volessero comunque accedere alle scuole dei Gesuiti, spiega ancora Padre Denora, ”a Torino ‘e’ la Fondazione Felicita Gallesio, che mette a disposizione 40 borse di studio ogni anno e, dallo scorso anno c’e’ un programma con la Fonfazione San Paolo per l’ingresso di cittadini stranieri. Lo scorso anno ne abbiamo inseriti una quindicina ed e’ stata un ‘esperienza interessante. Nei ragazzi, vedere altri ragazzi stranieri, desiderosi di fare e di impegnarsi per riuscire ha stimolato una sana competizione ed e’ servita a superare i pregiudizi. Comunque – conclude – al dila’ delle borse di studio c’e’ sempre una grande attenzione da parte dei Rettori per facilitare l’ingresso degli studenti”.

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