Editoria. Belisario (Idv): basta finanziamenti a pioggia, si può fare informazione anche senza contributi

“Ci aspettavamo un provvedimento che mettesse finalmente un po’ d’ordine in una materia molto controversa, è venuto invece fuori solo un pannicello caldo. Un decreto legge scritto in maniera strampalata e confusa, che è in tutta evidenza figlio di una serie di spinte trasversali per provare ancora a mungere la vacca dello Stato, anche in tempi di carestia “. Lo ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario, annunciando il no dell’IdV al dl editoria. “Quando parliamo di imprese editrici – ha aggiunto – parliamo di soggetti che stanno sul mercato e non si capisce perché chi sta sul mercato debba ricevere contributi pubblici senza nemmeno dover garantire assoluta trasparenza nella comunicazione. Allo stesso modo, non si capisce perché il provvedimento interessi la stampa di partito ma non le testate telematiche, guardando solo al passato e non anche al futuro. Evidentemente si vuole non solo continuare a dare finanziamenti pubblici ai partiti, ma assicurare anche il finanziamento pubblico ai giornali di partito. Un’anomalia tanto più insostenibile in un periodo di crisi come questo. Ho visto un lungo elenco di pubblicazioni, le più strampalate e insensate, che hanno preso tanti e tanti soldi da parte dello Stato. E’ ora di mettere un freno ai regali di Stato, perché un conto è sostenere cooperative e testate storiche, un altro finanziare gruppi editorali che sono sul mercato solo per fare profitto. E’ possibile fare libera informazione anche senza prendere contributi – ha concluso Belisario –, questa deve essere la regola”.

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