Edilizia, dopo 54 anni si riprende a costruire. Sale anche l’indotto

ROMA. Tornano a salire la produzione e l’occupazione nell’edilizia, dopo cinquantaquattro anni di crisi ininterrotta. Ma anche l’indotto mostra segnali positivi. Secondo Confartigianato la produzione a settembre 2015 ha segnato una crescita dello 0,4%, mentre l’occupazione al secondo trimestre 2015 un +2,3%, pari a 34.000 occupati in più nell’ultimo anno. Per la Confederazione, la spinta per uscire dalla crisi può arrivare dal bonus per ristrutturazioni edili e dalla riforma degli appalti.

Nel mese di settembre 2015 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni in Italia ha registrato, rispetto al mese precedente, una riduzione dello 0,3%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario è aumentato in termini tendenziali dello 0,4%, tornando a crescere per la prima volta da marzo 2011, dopo 54 mesi. Nella media dei primi nove mesi dell’anno persiste ancora una diminuzione del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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Un segnale positivo arriva anche dalla filiera manifatturiera di 20 settori che forniscono prodotti per l’edilizia, dove la produzione a settembre è cresciuta del 4,6%, anche se persiste un calo 3,2% nel totale dei primi 9 mesi del 2015.

Sul fronte della azioni di politica fiscale, sebbene vengono confermati gli incentivi alla domanda privata, nel settore pubblico viene registrata una grave carenza della domanda. Grazie alle norme contenute alla Legge di stabilità 2016 “la spesa delle Amministrazioni pubbliche per fabbricati, opere stradali e altre opere del genio civile, nella media degli ultimi cinque anni è pari a 24.762 milioni di euro, di 5.092 milioni inferiore (-17,1%) ai 29.854 milioni della media dei cinque anni precedenti; nel 2014 la spesa è crollata a 20.864 milioni, inferiore al livello del 2000”.

“I primi, e ancora deboli, segnali di ripresa non devono far dimenticare che la strada per il recupero è lunga e impervia”, sottolinea Confartigianat. “I livelli di produzione delle Costruzioni di settembre 2015 sono inferiori del 28,9% a quelli dello stesso mese del 2011 – spiega poi – all’inizio della crisi del debito sovrano e precedente agli shocks sui tassi di interesse e tassazione immobiliare, addirittura inferiore del 41,8% ai massimi di settembre 2007”.

Circa Alessandro Moschini

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