Draghi si dimette? L’indiscrezione bomba che scuote la politica

Il Premier – stanco di essere tirato per la giacchetta e indispettito dai ritardi sul PNRR – starebbe pensando di lasciare anzitempo Palazzo Chigi

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi starebbe valutando l’ipotesi di lasciare anzitempo la poltrona di Palazzo Chigi.

A sganciare quella che sarebbe una vera e propria  “bomba” pronta a deflagrare sulla politica di casa nostra,  Dagospia che nelle scorse ore ha ricostruito uno scenario stando al quale il Premier sarebbe stufo di essere tirato dalla giacchetta, da questo e quell’altro partito  parte della maggioranza, pronti a battere “cassa” un giorno sì e l’altro pure per  piazzare la loro personale bandierina da sventolare a favore di elettorato, anche in vista delle prossime elezioni.

Dai ritardi su PNRR a MPS, i dossier che preoccupano il Premier

Il tira e molla su alcune misure, dalla battaglia sul Reddito di Cittadinanza al post Quota 100, scenario ancora tutto da definire, ha infatti provocato uno slittamento della consegna della Manovra, attesa a Bruxelles entro il 15 ottobre. E non è certo mistero che l’ex BCE fa del rigore uno dei pilastri della sua azione di Governo per cementare ancora di più la sua credibilità a livello internazionale specie ora con il posto vacante lasciato dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel.

A  preoccupare il Presidente del Consiglio,  poi, sarebbero anche i ritardi in ottica PNRR   Si legge su Dagospia: “l mancato raggiungimento degli obiettivi del piano concordato con l’Ue, comporta la mancata erogazione delle prossime rate, dopo i primi 25 miliardi corrisposti all’Italia come anticipo.

A questo punto, Giovannini rischia di essere “commissariato” da qualche uomo di Draghi”.  Stando ai rumors, l’operato del Ministro non starebbe affatto soddisfacendo il Presidente. Non solo. A disturbare il sonno del Premier il naufragio dell’operazione – di strategica importanza non solo economica ma anche politica –Monte dei Paschi di Siena – Unicredit. Nel mirino, in questo caso, sarebbe finito il direttore generale del Mef, Alessandro Rivera. A complicare ancora di più i  piani il fattore tempo che come sempre stringe: l’Italia, infatti, è obbligata dall’Antitrust europeo a uscire da Mps entro l’anno.

Draghi pensa al Colle?

Premesse a fronte delle quali non è più solo utopia pensare che Mario Draghi possa imboccare la strada del Colle per prendere il posto del Presidente della Repubblica Mattarella, ai saluti.  Del resto, il suo nome circola con sempre maggior insistenza, ormai da mesi, aprendo a una partita politica che promette scintille.

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