Dpcm e messa di Natale, tra orari e restrizioni

Durante tutto il periodo delle feste natalizie nessuna deroga agli spostamenti tra Regioni, neanche per ricongiungersi con parenti e anziani soli. Natale e Capodanno “blindati”, non sarà possibile spostarsi da un Comune all’altro. Dal 21 dicembre entrano  in vigore misure più restrittive fino al 6 gennaio. Nella notte il Consiglio dei ministri ha messo nero su bianco nel dpcm, che entrerà in vigore da domani, che ci sarà il blocco totale degli spostamenti tra Regioni salvo per chi deve rientrare nel Comune dove è residente o domiciliato. Le uniche deroghe concesse sono per comprovati motivi di salute, necessità o lavoro. Non sarà dunque possibile andare nelle seconde case né tanto meno spostarsi da un territorio all’altro per ricongiungersi con parenti rimasti da soli o con anziani. Dopo una lunga discussione, durata diversi giorni, il Cdm ha deciso di non concedere alcuna deroga. La bozza è stata inviata alle due di notte ai presidenti di Regione che in tarda mattinata dovranno mandare le loro osservazioni.

Non risparmia i cenoni, la tradizione e nemmeno la fede religiosa l’emergenza coronavirus. Il Dpcm Natale ha dovuto fare i conti anche con la santa messa infatti. Sotto osservazione, negli scorsi giorni, è stata in particolare la celebrazione della vigilia di Natale, il 24 sera, che di solito viene organizzata tra le 22:30 e le 24:00. Un orario non compatibile con il coprifuoco previsto dalle restrizioni imposte dal governo.

Il dpcm è stato firmato nel pomeriggio di giovedì 3 dicembre. Il documento è stato presentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa in serata. La sera della vigilia di Natale, il 24 dicembre, si dovrà tornare presso la propria abitazione entro le 22:00. La messa di Natale sarà anticipata così alle 20:00. La Conferenza Episcopale Italiana ha comunque chiesto alle parrocchie di fissare diverse messe durante l’intera giornata di Natale per evitare assembramenti. I protocolli in vigore dallo scorso maggio, dalle riaperture dopo il lockdown della prima fase dell’emergenza, prevedono l’uso della mascherina, il distanziamento e che le acquasantiere siano vuote.

La Conferenza Episcopale Italiana aveva già annunciato nei giorni scorsi la necessità che le celebrazioni si svolgessero in orari compatibili con il coprifuoco. “Sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto ‘coprifuoco’”, si leggeva nel testo del comunicato della sessione straordinaria della Cei, svoltasi in videoconferenza il primo dicembre 2020.

A Capodanno è previsto il coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni. “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del primo gennaio 2021 – si legge – sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.

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