Daily life and Christmas shopping during the second wave of the Covid-19 Coronavirus pandemic? in Milan, Italy, 21 November 2020. ANSA/PAOLO SALMOIRAGO

Dpcm e decreto Covid: Natale sarà blindato Mattarella ha firmato il decreto

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato ieri in tarda serata il decreto legge sugli spostamenti che conferma la stretta del governo sulle festività varato ieri dal Consiglio dei ministri. Intanto prosegue il lavoro sulla bozza del dpcm con le misure che saranno in vigore dal 4 dicembre.

In Cdm, a quanto si apprende, si è a lungo dibattuto delle misure, illustrate dal premier Giuseppe Conte.

L’impianto sarebbe nella sostanza confermato, rispetto a quanto illustrato dal ministro Roberto Speranza in Parlamento, ma nel dettaglio delle misure si starebbe rivedendo la bozza. In nottata il testo è stato inviato ai presidenti di Regione, perché facciano le loro valutazioni, in vista di un nuovo confronto con il governo prima della firma.

Mentre in Cdm, dopo una animata discussione, si decide di confermare, con il prossimo dpcm lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio.

A partire da quella data, la bozza del dpcm (in vigore fino al 15 gennaio) prevede che ritornerà in classe il 50% degli studenti delle superiori.

A Capodanno coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni. “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.

Tutti coloro che arrivano in Italia dai paesi extra Schengen dovranno rimanere in quarantena per 14 giorni presso l’abitazione o la dimora indicata.

La curva si abbassa e venerdì il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base del monitoraggio settimanale, firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più gialla l’Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla.

E’ confermato il sistema in tre fasce. Con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. Poi nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: anzi, i blocchi cresceranno, le misure si faranno ovunque più rigide. Il nuovo decreto, di due soli articoli, serve a dare “copertura” proprio alla stretta natalizia. Permette a Conte di firmare un dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l’Epifania (tra le ipotesi c’è quella del 15 gennaio). Ma soprattutto, consente misure più rigide nelle festività a prescindere dal “colore” delle Regioni. E stabilisce che dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione. E’ proprio sull’interpretazione di queste eccezioni – in particolare le “situazioni di necessità” – che si dibatterà ancora nelle prossime ore con le Regioni. E anche su misure di dettaglio come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall’estero, su cui si è dibattuto a lungo in Cdm. Così come si è parlato della possibilità di impugnare la legge della Valle D’Aosta che è in contrasto con il dpcm sulle norme anti contagio.

Nelle prossime ore spetterà alle Regioni esprimere un giudizio sulle misure del governo.

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