Dove ha sede l’immaginazione? Fotografate le aree del cervello dove si attiva l’immaginazione

Sensazionale scoperta in ambito scientifico. La notizia è di due giorni fa: per la prima volta è stata fotografata la sede dell’immaginazione. La scoperta, pubblicata sulla rivista dell’Accademia di Scienze degli Stati Uniti, Pnas, si deve al gruppo di ricerca dello statunitense Dartmouth College.

Ecco la notizia commentata sul sito del fantasiologo Massimo Gerardo Carrese (www.fantasiologo.com), studioso di Storia e Caratteristiche della Fantasia.

“Per secoli l’uomo si è interrogato sul significato dell’immaginazione e sul luogo fisico ove risiedesse l’immaginazione. E per secoli non c’è mai stato un accordo definitivo tra medici e filosofi, persino sull’uso dei termini ‘immaginazione’ e ‘fantasia’. Nei miei studi parlo di “Storia della Fantasia” proprio perché la fantasia, qui intesa anche come immaginazione, ha sempre mutato nel tempo le proprie caratteristiche e luoghi fisici e dunque non c’è una definizione unica e valida in tutte le culture ed epoche storiche. La scoperta del Dartmouth College, ancora nelle fasi iniziali, permette invece di essere in accordo almeno sui luoghi in cui si attiva l’immaginazione. Perché capire l’immaginazione? Perché così capiamo noi stessi, il nostro modo di essere e di agire: la nostra attività creativa, i meccanismi dei sogni, dell’invenzione, delle fantasticherie, i luoghi in cui nascono le idee. Forse non scopriremo mai veramente i meccanismi dell’immaginazione, permettendo così al fascino del mistero di resistere, ma almeno possiamo avvicinarci ad essi.

Oggi sappiamo che l’immaginazione ha sede nel cervello ma non sempre è stato così. Platone, ad esempio, per una ragione etimologica del termine, credeva che avesse sede nel fegato, organo lucido dove i pensieri si riflettono (Timeo), mentre il filosofo, medico, matematico e fisico persiano Avicenna, nella sua opera De Anima già ne individuava la presenza nel ventricolo anteriore del cervello.

Il gruppo di ricercatori dell’americana Dartmouth College ha sottoposto 15 partecipanti a una Risonanza magnetica funzionale. Una strumentazione non invasiva che ha fotografato l’immaginazione in azione. I partecipanti sono stati chiamati a immaginare forme visive astratte e a renderle in nuove figure. Si è così potuto osservare che si muovono tutte una serie di reti di cellule nervose responsabili dell’immaginazione. La notizia è certo un primo risultato ma ci aiuta a capire meglio come è organizzato il nostro cervello. Non tutti sono entusiasti a questa scoperta:  qualcuno crede che la ricerca condurrà a forme di manipolazioni sull’uomo e alla creazione di robot con proprie idee. Personalmente, invece, mi entusiasma l’uso che se ne potrà fare per lo studio sulla robotica e sulle malattie del cervello.

Dalle Risonanze si è potuto chiaramente notare che nella corteccia e sotto la corteccia cerebrale, c’è una rete di cellule nervose responsabile dell’immaginazione. Questa rete permette di avere la concentrazione necessaria per inventare. Da dove arriva la fantasia umana? È la domanda che l’uomo si pone da sempre oltre ai più classici chi siamo e da dove veniamo. Nel Medioevo si credeva che la fantasia, come visione, fosse espressione divina. Dante Alighieri parla delle sue visioni come ispirazione divina: “Poi piovve dentro a l’alta fantasia” (Purg. XVII v.25) e il verbo “piovere” indica la direzione di provenienza delle sue immagini, cioè dall’alto verso il basso, dal divino verso l’umano. Con il Rinascimento la fantasia è riconosciuta appartenere all’individuo e non più associata a un’origine divina. Nel Novecento, poi, sarà ricondotta all’inconscio e alla complessità della mente. Quello che possiamo dire con certezza è che la fantasia è una facoltà della mente che tutti possediamo. Non è un dato scontato perché non lo si credeva nel Medioevo e neanche a fine Ottocento e inizio Novecento: la fantasia era ritenuta una capacità di pochi, esclusiva di chi si credeva dotato di uno speciale genio o talento, come artisti, poeti, musicisti, scrittori, e che fosse abilità di individui perlopiù maschili. La fantasia è una capacità presente in tutte le persone, seppure in misura diversa e con stimoli diversi. Una diversità non discriminante ma che rende unico ogni essere umano.”

 

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