A mannequin dressed in a Russian Olympics National team uniform is on display in a shop window, with the Kremlin tower star reflected on a window glass, in Moscow, Russia, Tuesday, July 19, 2016. The Executive Board of the International Olympic Committee meets Tuesday by teleconference to rule on what action to take against Russia for the mass doping program confirmed by the world anti-doping agency on Monday. (ANSA/AP Photo/Pavel Golovkin) [CopyrightNotice: Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistribu]

Doping e Mosca. Cio: ‘Valutiamo tra bando o stop atleti’

Per ora niente bando olimpico della Russia perchè l’esecutivo del Cio ha deciso di rinviare una sentenza definitiva sul caso doping di Mosca, aprendo una formale procedura disciplinare nei confronti delle persone coinvolte nel rapporto Wada: ‘Esamineremo con cura il rapporto McLaren valutando le opzionali legali, confrontando il bando totale di tutti gli atleti e il diritto alla giustizia individuale’. In particolare, il Cio attende la sentenza tas del 21 luglio sul ricorso degli atleti russi squalificati dalla Iaaf. Nella lunga nota finale è ribadito che è la presunzione di innocenza a dover essere ribaltata e  la partecipazione di ogni atleta a Rio 2016 dovrà perciò essere decisa dalla federazione internazionale di appartenenza in base alle proprie regole antidoping. Il Cio ha perciò sollecitato la Wada a comunicare i nomi degli atleti coinvolti alla rispettive federazioni internazionali. Sarebbe sbagliato impedire agli atleti ‘puliti’ di partecipare ai Giochi di Rio,   sostiene il Comitato olimpico russo all’indomani della pubblicazione del rapporto della Wada sul presunto ‘doping di Stato’ di Mosca tra il 2010 e il 2015, che potrebbe portare all’esclusione di tutti gli atleti russi dalle Olimpiadi. Il viceministro dello Sport russo Iuri Nagornykh è stato sospeso dall’incarico fino alla fine di un’inchiesta interna sullo scandalo doping. Ieri in tarda serata, fanno sapere le agenzie, il premier Dmitri Medvedev ha firmato l’ordine relativo. Sempre ieri Putin aveva reagito alla pubblicazione del rapporto Wada sul cosiddetto doping di Stato, che rischia di escludere tutti gli atleti russi dai Giochi di Rio, promettendo la sospensione temporanea di quei dirigenti pubblici i cui nomi figurano nel documento dell’Agenzia mondiale antidoping. Come ha già fatto ieri sera, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, è tornato a difendere il ministro dello Sport Vitali Mutko. Peskov ha ribadito che Mutko non figura nel rapporto come persona coinvolta direttamente e quindi non sarà sospeso.  Per la Wada il suo ministero ha  diretto e controllato questo programma di doping di Stato e lo stesso Mutko è accusato di aver ordinato di coprire il doping di un calciatore. Secondo il ministro queste accuse sono irreali e impossibili e la sospensione di alcuni dirigenti russi deve essere considerata temporanea. E il Comitato olimpico russo mette in dubbio il rapporto Wada sul presunto doping di Stato e chiede ulteriori indagini con la partecipazione di tutte le parti coinvolte. Coloro che vogliono realizzare il loro sogno olimpico non devono dipendere dalle accuse infondate o dalle azioni criminali di alcuni individui, sostiene il Comitato.

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