Donna legata a barella per 4 giorni. Polverini: “Chi sbaglia paghi”

Novanta giorni di sospensione, per  i due dirigenti del Dipartimento emergenza e accettazione (Dea) del Policlinico Umberto I, finito al centro delle polemiche per il caso della malata di Alzheimer legata a una barella nella cosiddetta ‘piazzetta’. Gli iispettori del ministero della Salute hanno infatti denunciato, tra le altre cose, il ritardo nella nutrizione della paziente oltre alle e mancate richieste di posto letto per il suo trasferimento. Il provvedimento di sospensione è rivolto al direttore del Dea dell’Umberto I, Claudio Modini, e al  coordinatore dell’area medica, Giuliano Bertazzoni. A deciderlo, il direttore generale dell’Umberto I Antonio Capparelli dopo una riunione dei principali dirigenti sanitari di Roma e del Lazio con il governatore Renata Polverini.  “Chi sbaglia paghi”, ha affermato infatti il Presidente della Regione Lazio, che ha poi sottolineato di non conoscere “la situazione nel dettaglio”.  “Mi stavo occupando della questione – ha aggiunto la Polverini- “e, infatti, al pronto soccorso del S. Eugenio i lavori sono terminati, il San Camillo verrà dotato di più spazio e di altri posti letto e anche all’Umberto I è in corso una ristrutturazione”. Immediata la replica del personale ospedaliero : “Anche una grande metropoli come Roma – ha un’offerta che è inferiore al bisogno del cittadino. Noi abbiamo presentato tanti progetti, perché la soluzione non è una sola. Mancano gli infermieri, per esempio, ma mancano soprattutto i medici. Dieci anni fa al pronto soccorso eravamo in 25, oggi siamo in 15”, ha dichiarato al “Fatto Quotidiano”, Giuliano Bertazzoni, uno dei sospesi dal dg.

Per Elio Cardinale, sottosegretario alla Sanità, il degrado “è colpa dei tagli alla Sanità previsti dal piano di rientro dal deficit deciso nel 2004. “Alcuni di questi accordi – ha affermato – sono pesanti e causano l’impossibilità del miglioramento. Difficilmente hanno portato dei benefici. Forse qualche pareggio di bilancio ma per i pazienti risultati scarsi. La sofferenza strutturale del sistema sanitario pubblico e il conseguente degrado dei servizi hanno accentuato le differenze sociali. I meno agiati e i più fragili risentono di questa situazione in modo inaccettabile”.
“Il Parlamento sapeva la situazione del Policlinico”,
ha ribadito, Tommaso Longhi, ex direttore del Policlinico  romano, aggiungendo di aver presentato lui stesso “un progetto per ristrutturare pronto soccorso e servizi annessi in un edificio centralizzato con 103 milioni di euro, disponibili dal 1998. Consegnai a regione e ministero quelle carte nel 2003 ma l’ex preside di Medicina, Luigi Frati, ora rettore della Sapienza, ne impedì la realizzazione”.

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