Don Patriciello a Vendola: ‘Tobia Antonio non sarà mai tuo figlio’

Con la nuova frontiera dei nuovi diritti civili si fittano uteri scopo gravidanza per papà’ omosex mossi da vocazione genitoriale. Basta solo pagare, al resto provvede una povera donna di quello che un tempo chiamavamo ‘Terzo Mondo’,  e che ora definiamo in via di sviluppo. In qualsiasi parte povera del globo si trovi, il frutto che ha custodito per nove mesi in grembo dovrà sbocciare in California perché nasca cittadino americano. Secondo il ‘Corriere della Sera’questo ‘diritto’ costa tra i 130 e i 170mila euro. Ed è, presumibilmente, quanto ha pagato Nichi Vendola per diventare padre putativo, visto che quello biologico è il suo compagno Eddy Testa, del piccolo Antonio Tobia.   Vendola ha scucito una barca di soldi per saldare un’agenzia americana  di affitta-mamme. Tutto è perfettamente legale e  il bambino, prima ancora di nascere, è già figlio dei genitori puramente intenzionali. Sui social network fioccano le battute su Tobia Antonio, il figlio di Vendola e del suo compagno. Chi, invece non ha alcuna voglia di scherzare sull’argomento, è padre Maurizio Patriciello. Il sacerdote campano  è intervenuto con diversi post su Facebook per commentare la vicenda: ‘Leggo che a Nichi Vendola sarebbe nato un figlio. Il seme sarebbe del signor Eddy Testa, suo compagno. L’ovulo, da cui ognuno di noi ha cominciato a esistere, è di una donna californiana. La donna che ha portato in grembo per nove mesi il nascituro, invece, è indonesiana ma residente negli Stati Uniti. Il bambino, dunque, avrebbe due madri fantasma e un padre di nome Eddy Testa. Chiedo scusa, ma Nichi Vendola che c’entra in questo affare? Dio benedica tutti. In particolare questo bambino la cui sorte non riesco proprio a invidiare. In fondo i fratelli omosessuali non sono tutti uguali. La lotta al figlio ad ogni costo, a ben vedere, non è per tutti. Solo gli omosessuali ricchi infatti possono permettersi il lusso di potervi accedere. E per gli altri? Nessuno dice niente. Non credo che un operaio, un contadino, un muratore, un arrotino omosessuale potrà mai pagare le cifre astronomiche sborsate dai loro compagni più famosi. Discriminazioni. Ancora e ancora discriminazioni. La lotta di classe non è finita e saranno sempre i poveri, omo o eterosessuali è la stessa cosa, a sudare sangue per mantenere in vita i capricci e vizi dei ricchi. Vendola, hai giocato con la vita di un bimbo. I figli non sono di chi li fa ma di chi li cresce, dici. Questa è una menzogna che cerca di passare per verità. I figli sono di chi li fa e poi li cresce. Se poi chi li fa, per un qualche motivo non può crescerli, la società allarga le sue braccia e corre in aiuto al piccolo, cercando di rimediare. Ho detto ‘cercando di rimediare’ perché il bambino adottato porterà sempre nel cuore il desiderio di conoscere la sua storia, i suoi genitori, i suoi eventuali fratelli. Nella disumana pratica dell’utero in affitto, invece, non c’è niente di tutto questo. Ma solo il desiderio di qualcuno di avere un bambino tutto per sé. Un bambino, però, che non sarà, e non potrà mai essere, suo figlio. Comunque lo si chiami, perché i nomi non cambiano la realtà. Se qualcuno avesse giocato con la mia vita non glielo perdonerei mai’. A maggio dell’anno scorso, ad esempio, si è tenuta a Bruxelles, la prima fiera internazionale dedicata alle coppie gay che vogliono avere figli. L’associazione Men Having Babies (Mhb, uomini che hanno bambini) ha organizzato per la prima volta nel cuore dell’Europa la più grande conferenza dedicata agli uomini gay che vogliono avere figli. La notizia è stata pubblicata dal settimanale cattolico ‘Tempi.it’ che ha rivelato i dettagli della conferenza. Uno dei relatori ha spiegato che è possibile selezionare con supplementi di prezzo il sesso del nascituro, il colore della pelle, i test genetici e gli embrioni. Il facoltoso aspirante padre che non ha tempo per andare alle fiere internazionali del bebè su misura, può ricorrere a google. Non è difficile reperire dei siti in lingua italiana che forniscono il servizio, pacchetto completo. Da uteroinaffitto.com a maternità surrogata.  Uno dei più noti è Surrogacymed: ‘Nel prezzo dei contratti che offriamo ai nostri clienti sono già compresi i costi dei servizi di selezione, il compenso finale e il mantenimento mensile della mamma surrogata’, si legge sulla home page del sito. La nostra società è uno dei centri medici di tecnologie riproduttive artificiali più prestigiosi di tutta la Russia, dice in seguito il sito che è intestato ad Alexey Krutko. In poche parole una vetrina per acquirenti facoltosi. Singolare il fatto che tutto ciò accada nella culla del comunismo…

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