“Invito tutti a leggere l’intervista di Sabino Cassese sul ‘Mattino’. I sindaci fanno bene a tentare la strada non della disobbedienza civile, ma del ricorso alla giustizia per verificare se alcune norme del decreto sicurezza siano conformi al diritto europeo e alla Costituizone. Se il giudice reputa violata la normativa europea disapplica direttamente la norma interna; se invece si tratta di violazione della Costituzione il giudice invierà le carte alla Corte costituzionale”. E’ netta e concisa la spiegazione di Stefano Ceccanti, deputato del Pd, in merito alla ‘ribellione’ di alcuni sindaci contro il Dl sicurezza.
“Per inciso, sempre a proposito di Corte, segnalo, a differenza di quanto alcuni organi di stampa continuano erroneamente a sostenere, che il ricorso del gruppo Pd non chiede affatto l’annullamento della legge di bilancio e l’esercizio provvisorio, ma chiede ‘pro futuro’ che si precisi bene quali sono le garanzie minime di un giusto procedimento legislativo sulla legge di bilancio. Nessuna sfiducia anomala al Governo né smentita del Presidente della Repubblica, ma anzi un ricorso del tutto rispettoso della leale collaborazione tra istituzioni”, conclude Ceccanti.