Italian premier Giuseppe Conte (R), flanked by Interior Minister Luciana Lamorgese (L) during his address to the Lower House ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 09 September 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

Dl Rilancio e norme per i migranti…

Intesa nella notte nella maggioranza sulle norme per i migranti. La riunione del Consiglio dei ministri sul decreto Rilancio è prevista alle 17.

L’emersione del lavoro nero – ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – riporterebbe a una condizione di legalità una realtà di lavoratori impiegati come braccianti e, nelle nostre case, come colf e badanti. L’intenzione del governo è garantire la dignità delle persone, la tutela della legalità e le esigenze del mercato del lavoro.

Viene regolarizzato – spiega il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova a Radio Anch’io – chi ha un permesso di soggiorno scaduto, quindi milioni di badanti che vivono nelle nostre famiglie, e i lavoratori agricoli che hanno lavorato in agricoltura che possono chiedere, senza un datore di lavoro che li accompagni, un permesso di soggiorno temporaneo e quando esibiscono un rapporto di lavoro passato in agricoltura, possono ricevere un permesso di lavoro per 6 mesi. Seconda la ministra per la quale con l’accordo sui migranti “ha vinto la dignità di persone” che “potranno adesso chiedere tutele nel proprio lavoro”.

L’accordo sulle regolarizzazioni dei lavoratori stranieri e dei braccianti agricoli è stato raggiunto. Anche per colf e badanti. E anche per gli italiani. “Non per le braccia, ma per le persone. Non era questione di bandierine, ma di dare risposte a chi aspettava da tempo legalità e diritti”, ha twittato intorno a mezzanotte il ministro per il Sud Peppe Provenzano, dopo una lunghissima giornata di trattative con i 5 Stelle.

Dopo la dura opposizione di Vito Crimi che non ne voleva sapere di dare il suo placet alla sanatoria per non dover cedere sullo scudo penale e amministrativo ipotizzato per i datori di lavoro che regolarizzano i braccianti in nero, ecco che l’ok è arrivato. Soddisfatta, naturalmente, la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che era persino arrivata a minacciare le dimissioni.

Una bozza che ha richiesto lunghe discussioni tra le parti e che ha diviso la maggioranza. Ma, alla fine, la quadra è stata trovata.

I settori lavorativi per cui si applica la misura sono agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca, acquacoltura, assistenza alle persone affette da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza, e lavoro domestico.

Per affrontare l’emergenza sanitaria i datori di lavoro che hanno impiegato cittadini stranieri con il permesso di soggiorno scaduto potranno richiederne l’emersione e la regolarizzazione a fronte della stipula di un contratto di lavoro subordinato. Questa misura riguarda anche l’emersione del lavoro nero per lavoratori italiani, precedentemente impiegati in nero.

Potranno accedere alla misura tutti quelli che sono stati identificati con fotosegnalazione prima dell’8 marzo del 2020 o che possono dichiarare di aver risieduto in Italia continuativamente prima di quella data.

Gli stranieri che hanno un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 o in scadenza, che non hanno lasciato il Paese prima dell’8 marzo 2020, potranno chiedere un permesso di soggiorno temporaneo per cercare un lavoro. Il permesso di soggiorno temporaneo potrebbe durare dai tre ai sei mesi, ancora da definire.

Se gli stranieri che fanno domanda trovano un lavoro, il permesso di soggiorno temporaneo viene trasformato in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro di quattro mesi. Chi intraprende questa procedura deve però dimostrare di aver già lavorato in passato nei settori professionali interessati dal decreto.

Tutte le domande devono essere presentate dal 1 giugno al 15 luglio. Nel caso sia il datore di lavoro a presentare la domanda dovrà versare un contributo forfettario di 400 euro per ciascun lavoratore.

Se invece è lo straniero a presentare la domanda dovrà versare 160 euro.

Saranno rigettate le domande dei datori di lavoro condannati in passato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o riduzione in schiavitù, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro o se i lavoratori non saranno assunti in seguito alla regolarizzazione.

Sono esclusi gli stranieri a cui è stato imposto il decreto di espulsione, quelli condannati anche in via non definitiva per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del Codice penale, per i delitti contro la libertà personale, per il traffico di stupefacenti, per lo sfruttamento della prostituzione, per il favoreggiamento dell’immigrazione o dell’emigrazione clandestina.

Saranno anche annullate le domande in cui si dichiara il falso.

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