Famiglie con disagi gravi, 40% al Sud. Disoccupazione da record

La disoccupazione in Italia continua ad aumentare e dagli ultimi dati Istat non si prospetta nulla di positivo: l’Italia ha “la quota più alta d’Europa” di giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano e che sono arrivati a 2 milioni 250 mila nel 2012, pari al 23,9%, circa uno su 4. Basti pensare che in un solo anno sono aumentati di quasi 100 mila unità. Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni tra il 2011 e il 2012 è aumentato di quasi 5 punti percentuali, dal 20,5 al 25,2%, dal 31,4 al 37,3% nel Mezzogiorno; dal 2008 l’incremento è di dieci punti. Sono stati relativamente più colpiti, spiega sempre l’Istat, i giovani con titolo di studio più basso, in modo particolare quanti hanno al massimo la licenza media. “Occorre creare le condizioni di una ripresa economica che fornisca, specie alle generazioni più giovani, concrete prospettive di lavoro nell’ambito di una crescita sostenibile ed equa”. Questo è il monito lanciato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio per la presentazione del rapporto Istat. Nel 2012 il potere d’acquisto delle famiglie italiane ha registrato una caduta “di intensità eccezionale” pari a -4,8%. Lo si legge nel rapporto Istat in cui si evidenzia che al calo del reddito disponibile -2,2%, è corrisposta una flessione del 4,3% delle quantità di beni e servizi acquistati, la caduta più forte dell’ultimo decennio. Inoltre il disagio per le famiglie italiana ha suparato ogni limite e sono quasi 15 milioni a fine 2012 i nuceli familiari in condizione di deprivazione o disagio economico, circa il 25% della popolazione (40% al Sud). E’ quanto emerge sempre da un rapporto Istat, in cui si sottolinea che in grave disagio sono invece 8,6 milioni di persone, cioè il 14,3%, con un’ incidenza più che raddoppiata in 2 anni , infatti, nel 2010 i dati parlavano di un 6,9%.

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