Diritti gay, Strasburgo condanna l’Italia che non riconosce le unioni civili

La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che l’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso condannandola per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali. Il giudizio è stato emesso all’unanimità nell’ambito del caso sollevato da Oliari e altri contro l’Italia. Si tratta di tre coppie omosessuali, guidate da  Enrico Oliari, presidente di Gaylib, l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra, che hanno fatto ricorso a Strasburgo contro l’impossibilità di vedersi riconoscere in patria l’unione. Le tre coppie omosessuali che vivono insieme da anni rispettivamente a Trento, Milano e Lissone hanno chiesto ai loro Comuni di fare le pubblicazioni per potersi sposare ma si sono viste rifiutare la possibilità. “La corte ha considerato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”, si legge in una nota della Corte. Per la corte dunque un’unione civile o una partnership registrata sarebbe il modo più adeguato per riconoscere legalmente le coppie dello stesso sesso. La sentenza della Corte arriva dopo diverse determinazioni del Parlamento europeo in materia, l’ultima del giugno 2015, quando l’Europarlamento ha approvato una relazione in cui si chiede di riconoscere i diritti delle famiglie gay. Non è la prima volta che la Corte europea dei diritti dell’uomo, che non è un organismo dell’Unione europea, emette sentenze su questa materia visto che nel 2013 aveva condannato la Grecia per aver escluso le coppie dello stesso sesso dalle unioni civili. La Corte ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo, quello sul “diritto al rispetto della vita familiare e privata”,  stabilendo che lo Stato dovrà versare a ognuno dei ricorrenti 5 mila euro per danni morali,   sottolineando che tra i Paesi membri del Consiglio d’Europa c’è la tendenza a riconoscere i matrimoni omosessuali, con 24 su 47 stati che hanno adottato una legislazione in tal senso, e ha ricordato che la Corte Costituzionale italiana ha invitato ripetutamente a creare una protezione legale anche in Italia.
La sentenza di oggi della Corte di Strasburgo diverrà definitiva tra 3 mesi se i ricorrenti o il Governo non chiederanno e otterranno un rinvio alla Grande Camera per un nuovo esame della questione.

Cocis
 

 

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