Diffamazione a mezzo stampa: sì unanime del Senato

Ok del Senato al testo che modifica in toto le norme relative alla diffamazione a mezzo stampa. La commissione Giustizia ha infatti votato all’unanimità il mandato al relatore. Le nuove norme escludono il carcere per il giornalista e fissano un arco di pene pecuniarie da 5000 a 100mila euro, in relazione alla gravità del fatto e della diffusione dell’organo di informazione. Il ddl verrà discusso in Aula domani invece che oggi, per le ultime modifiche.

 

Testate on-line. Le nuove norme sulla diffamazione a mezzo stampa vengono estese anche alle testate giornalistiche che abbiamo anche un’edizione on line.

Da tali norme restano per ora restano esclusi i siti web e i blog. Sono incluse invece i giornali diffusiper via telematica.  Sarà l’Aula poi a decidere se ritenere ‘testate giornalistiche diffuse via telematica’ solo quelle cartacee che hanno anche un’edizione on line, o tutte le testate telematiche, come pure la possibilità, sostenuta dal Pdl, di far rientrare in qualche modo anche siti e blog. “E’ una riflessione di cui potrà farsi carico l’aula”, ha ribadito il relatore del Pd Della Monica, che ha specificato inoltre che “non si poteva lasciare il carcere solo per la diffamazione comune, quella compiuta da qualsiasi cittadino, e quindi la detenzione è stata eliminata anche in questo caso”.

 

Emendamento anti-Gabanelli. E’ stato ritirato invece l’emendamento di Giacomo Caliendo (Pdl) cosiddetto ‘anti-Gabanelli’, che dichiarava nulle le clausole contrattuali a tutela dei giornalisti, compresi collaboratori e free lance.

 

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