Diciotti, Di Stefano (M5S): “Autorizzazione non va concessa. Ma aspettiamo voto on line”. Centinaio: “Si deciderà in Parlamento”

I ministri della maggioranza gialloverde cercano di fare quadrato attorno a Matteo Salvini e si dicono contrari all’autorizzazione a procede nei confronti del ministro dell’Interno. Sconto il no della Lega, di Forza Italia e Fdi oggi arriva anche l’autorevole voce del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano che si schiera a favore del collega di governo. Ma con un però. L’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso Diciotti “non va concessa”, dice il pentastellato perché si è trattato di una decisione “collegiale” del “Consiglio dei ministri” e non di un provvedimento del singolo ministro. Ma c’è un però. Ed è questo: il Movimento deciderà in base al responso del voto on line. C’è solidarietà al collega di governo ma tutto dipende da cosa deciderà la base. Un atteggiamento tipico ‘dei due forni’ per lasciarsi aperte tutte le possibilità e addossare ad altri la responsabilità della decisione. Il problema resta tutto all’interno del M5S: Matteo Salvini non doveva arrivare a questo, è il pensiero di Di Stefano, perché “avrebbe dovuto rinunciare al voto e farsi processare”. Così il M5S non avrebbe avuto alcun problema nel dire sì all’autorizzazione a procede ed evitare problemi con propria base elettorale. Infatti, ribadisce il sottosegretario agli esteri, “noi voteremo sì se il responso online andrà in questo senso”. E se dalla base ‘grillina’ dovesse arrivare un sì quasi scontato le cose si complicherebbero e non di poco. A questo punto della vicenda i 5Stelle dovranno fare una scelta ‘politica’ che in tutti i modi vogliono evitare perché, probabilmente, non sono tanto avezzi alla la politica. Sul voto a Salvini c’è in gioco la tenuta del governo gialloverde e tutti lo sanno ma naturalmente nessuno lo dice. Solo Berlusconi scalpita e non vede l’ora che si verifichi l’evento. Il presidente della Repubblica, in caso di rottura tra i 5Stelle e Lega, cercherà una nuova maggioranza in Parlamento e sicuramente la troverà varando un nuovo governo targato centro-destra appoggiato dai voti frutto di alchimie parlamentari. Il Capo dello Stato non avrebbe difficoltà nel trovare i numeri alla Camera e al Senato. A convincere tutti nel continuare nella legislatura è lo spettro della recessione economica che senza provvedimenti ‘importanti’ rischia di portare nel baratro il Paese. Cui si aggiungono le opportunità politiche dei singoli parlamentari: su tutto non si dimentichi il vincolo del doppio mandato per i parlamentari cinque stelle. Il rinvio del voto riporterebbe sì il M5S all’opposizione ma gli darebbe la possibilità di ricucire con il proprio elettorato che si sta dileguando giorno dopo giorno. E questo scenario, probabilmente, farebbe piacere a Di Maio e company perché sanno che andare alle elezioni ora significherebbe restare all’opposizione per un bel po’ di anni. Se dureranno. E il rinvio delle urne sarebbe benedetto anche dal Pd che ora più che mai è in cerca di una identità smarrita.

Una eventualità scongiurata per ora dal ministro dell’Agricoltura Gianmarco Centinaio che da Cagliari ribadisce che il voto online del M5s sul caso Diciotti “non mette a rischio il governo”. Il leghista, conoscitore della politica, dice di voler “aspettare il voto in Parlamento” e ribadisce la linea unitaria sulla vicenda. “I ministri del governo – spiega -, M5s compresi, dicono che non c’è stato un interesse personale da parte di Salvini, ma una decisione collegiale”.

Circa Ge.Ne.

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