Di Pietro in toga

E’ stato il vero protagonista della prima udienza del processo che coinvolge Silvio Berlusconi per la presunta compravendita di Senatori cominciato oggi a Napoli. Antonio Di Pietro torna ad indossare la toga in un’aula di tribunale per assistere in qualità di avvocato l’Italia dei Valori, che si è costituita parte civile al processo. “E’ la prima volta che mi trovo dall’altra parte”, ha commentato Antonio Di Pietro che è stato il vero protagonista della prima udienza del processo che coinvolge Silvio Berlusconi per la presunta compravendita di Senatori. L’ex pm di Mani Pulite assiste, in qualità di avvocato, l’Italia dei Valori costituitasi parte civile al processo. Ed in Aula è subito botta e risposta con gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, su presunti difetti di notifica. Gli avvocati del Cavaliere, hanno eccepito una serie di presunti difetti di notifica, cui l’ex pm ha risposto sostenendo che a suo avviso c’è stato addirittura un “eccesso” di notifiche. Secondo gli avvocati le irregolarità si riferiscono al fatto che la notifica dell’udienza è avvenuta ad Arcore e non a palazzo Grazioli, dove di recente il Cavaliere ha trasferito la sua residenza. Inoltre l’atto è stato consegnato nelle mani di Marinella Brambilla, segretaria di Berlusconi. Sulle questioni sollevate dalla difesa ha replicato Di Pietro, per il quale c’è stato, al contrario, addirittura un eccesso di notifiche, visto che l’atto è stato ricevuto dai due avvocati del Cavaliere e che la Brambilla è da vent’anni la sua segretaria. Inoltre per Di Pietro “lo sanno pure le pietre che Berlusconi ha una dimora ad Arcore”. I giudici si sono poi ritirati in camera di consiglio per decidere sulle eccezioni della difesa. Il processo al palazzo di giustizia di Napoli viene seguito da una folla di giornalisti, fotografi e troupe televisive, provenienti anche dall’estero. Microfoni e flash sono puntati soprattutto su Di Pietro, che in una pausa dell’udienza Di Pietro ha sottolineato ai cronisti che, a suo avviso, tali eccezioni “sono solo un espediente per arrivare prima alla prescrizione”. Il Tribunale di Napoli ha poi respinto le eccezioni sollevate dalla difesa ha dichiarato la contumacia di Berlusconi, ritenendolo regolarmente avvisato. Nella prossima udienza, domani, sarà dedicata alla costituzione delle parti civili tra cui quella del Senato. Tra i motivi per i quali il tribunale ha stabilito la regolarità delle notifiche anche il fatto che “la notifica deve ritenersi regolarmente effettuata se avviene presso il luogo abituale di dimora, cioè Arcore”. A conclusione della prima udienza del processo il tribunale ha comunicato che è stata accettata l’astensione di uno sei componenti del collegio, il presidente Loredana Acierno, ed ha trasmesso gli atti al collegio C della prima sezione davanti alla quale domani mattina comincerà il dibattimento. Il presidente del collegio, Loredana Acierno, aveva chiesto e ottenuto dal presidente del tribunale di potersi astenere dal processo per ragioni di opportunità, essendo la moglie dell’ex procuratore di Bari, Antonio Laudati, finito al centro di procedimenti penali e disciplinari a causa della gestione dell’inchiesta su Tarantini ed escort. “Secondo l’accusa, Berlusconi con fior di milioni ha comprato il voto di parlamentari, tradendo la democrazia e mortificando lo stato di diritto” ha detto intervenendo in Aula Di Pietro. E ai cronisti ha aggiunto che “fino a un certo punto si può prendere in giro la giustizia se no si diventa azzeccagarbugli: mi riferisco a Berlusconi e non ai suoi avvocati”. Commentando la possibilità che l’avvocato Niccolò Ghedini possa essere sentito come teste, dal momento che sarebbe a conoscenza di particolari sulla vicenda giudiziaria, Di Pietro ha osservato: “Bisogna riflettere sulla possibilità che chi ha conoscenza dei fatti possa anche assistere e difendere. Anch’io mi trovo in questa situazione, perché sono a conoscenza di fatti: la mia toga oggi sta a significare anche questo, o facciamo gli avvocati o i testimoni”.

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