Lo strappo fra Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle era ormai insanabile dopo lo scontro durissimo con il leader Giuseppe Conte. A Montecitorio già nella mattinata di ieri si raccoglievano le firme dei deputati che si riconoscono come vicini a Luigi Di Maio per la costituzione di un gruppo parlamentare autonomo alla Camera. Per costituire un gruppo a Montecitorio servono 20 deputati in base al regolamento.
Luigi Di Maio è salito al Quirinale per informare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla luce del suo addio ufficiale al M5S . Il ministro degli Esteri, come annunciato dal suo staff, ha parlato alla stampa dall’Hotel Sina Bernini Bristol in piazza Barberini 23 a Roma, dopo le insistenti voci sulla sua rottura col Movimento guidato da Giuseppe Conte. «Insieme per il futuro» è il nuovo progetto politico di Di Maio, nato con l’obiettivo dichiarato di formare gruppi autonomi alla Camera e al Senato.
«Quella di oggi è stata una giornata molto importante, al Senato è stata votata la risoluzione che rafforza il governo e il presidente Draghi che andrà al prossimo consiglio europeo con il forte sostegno delle forze politiche che sostengono l’Esecutivo. Dopo settimane di ambiguità, turbolenze e attacchi oggi siamo arrivati a un voto netto», ha detto il ministro. «Pensare di picconare la stabilità del governo solo per la propria crisi di consensi è da irresponsabili. Questa guerra non è uno show mediatico, è reale, le vittime sono reali», ha proseguito Di Maio.
L’indicazione di voto sull’Ucraina «è stata netta, dopo settimane di ambiguità e di attacchi». Ora «mettiamoci in cammino, insieme per il futuro. Nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale – ha messo in chiaro – ci mettiamo in cammino, partendo dagli amministratori locali. Dovrà essere un’onda con al centro le esigenze territoriali. Non ci sarà spazio per l’odio, il populismo, sovranisti ed estremismi. In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità. Abbiamo scelto di fare un’operazione verità, partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5S. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa».
Tra i deputati pronti a seguire l’ex capo politico ci sarebbero l’ex sottosegretario Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Vincenzo Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana e Filippo Gallinella. Anche la deputata Elisabetta Barbuto starebbe accarezzando l’idea di lasciare il Movimento per seguire Di Maio, che la scelse candidandola al collegio uninominale di Crotone.
Anche al Senato in molti potrebbero seguire il ministro degli Esteri. Tra gli eletti a Palazzo Madama girano i nomi di Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste e Antonella Campagna, oltre a quelli di Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Simona Nocerino, Leonardo Donno e Sergio Vaccaro.
“Si punta a quota 50, c’è grande entusiasmo”. Mentre si avvicina a grosse falcate l’addio di Luigi Di Maio al M5S, i ‘dimaiani’ lavorano alla Camera e al Senato per raccogliere adesioni ai nuovi gruppi.
Il nascente gruppo di Di Maio ‘attrae’ inoltre anche al centro. Il ministro degli Esteri non pesca solo nel bacino dei Cinque stelle ma anche tra le fila di ‘Coraggio Italia’. Raccontano, infatti, che il deputato Antonio Lombardo sia molto interessato al progetto politico dimaiano e sia fortemente tentato di lasciare il gruppo parlamentare guidato da Marco Marin che fa capo a Luigi Brugnaro. Interpellato in proposito, Lombardo non commenta. Dopo l’uscita nei giorni scorsi della Vietina, allo stato, se anche Lombardo dovesse lasciare il partito fondato dal sindaco di Venezia, Coraggio Italia si ritroverebbe con 18 parlamentari, ovvero al di sotto di quota 20, prevista per costituire un gruppo autonomo.
“Smentiamo che ci siano relazioni tra il nostro partito ‘Insieme’ (che ha tenuto il suo primo congresso politico lo scorso 4 luglio dopo il lancio del Manifesto di Stefano Zamagni, pubblicato da Politica Insieme il 31 ottobre 2019 e l’Assemblea costituente del partito nell’ottobre 2020) con questo annuncio di Luigi Di Maio che chiama ‘Insieme per il futuro’ questo suo nuovo gruppo parlamentare creando una oggettiva confusione. Pertanto diffidiamo l’onorevole Di Maio ad utilizzare il nome ‘Insieme’ per la sua nuova avventura politica. Ricordiamo che il partito ‘Insieme’ è già stato presente alle recenti elezioni amministrative e che ha già numerosi eletti in vari consigli comunali in Italia. Non c’è dubbio alcuno che si tratta di un tentativo di scippo di un nome che rivendichiamo come assolutamente nostro”. Così precisano Giancarlo Infante, Eleonora Mosti e Maurizio Cotta della segreteria di coordinamento di Insieme.