Decreto Recovery, via libera dal Cdm: tutte le novità

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ieri sera al decreto Recovery, che contiene le norme sulle semplificazioni e quelle che disciplinano la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Tra le principali novità c’è la revisione delle regole sul subappalto con una nuova soglia al 50% e con dettagliate garanzie a favore dei lavoratori e della loro sicurezza.

Il testo si compone di 68 articoli che prendono in esame sia la governance sul Recovery Plan che le semplificazioni che devono accompagnare il Pnrr, dall’accelerazione delle procedure di Via al trattamento dei rifiuti.

Con il nuovo decreto non può superare il 50 per cento del totale del contratto la soglia dei subappalti. Si tratta di una norma transitoria, con validità fino al 31 ottobre 2021.

Inoltre viene scongiurato il criterio dell’appalto assegnato al massimo ribasso. Il testo infatti prevede che “il contratto non può essere ceduto” e il subappaltatore “deve garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore” a quello che avrebbe garantito il contraente principale.

Inoltre le stazioni appaltanti devono inoltre assicurare “una più intensa” tutela del lavoro, della salute e della sicurezza dei lavoratori e “prevenire il rischio di infiltrazioni”.

Confermato il superbonus al 110%, anche se salta, rispetto alle ultime bozze del decreto, l’estensione agli alberghi. Il superbonus viene invece esteso a case di cura, ospedali, poliambulatori, collegi e caserme.

Come “requisito necessario” per le aziende che partecipino alle gare del Recovery plan è stato inserito l’obbligo di assumere una quota, non inferiore al 30%, di giovani under 36 e donne.

Niente più balzelli inoltre sui certificati anagrafici digitali, dallo stato di famiglia al certificato di nascita o di residenza: per tutti gli atti scaricati attraverso l’Anagrafe tributaria della popolazione residente, non si pagheranno più imposte come il bollo da 16 euro o i diritti di segreteria.

Per quanto riguarda il green pass per spostarsi in Italia e in Europa, il decreto specifica che le certificazioni verdi Covid-19 saranno disponibili online tramite lo Spid, la Carta d’Identità Elettronica o la Tessera Sanitaria. La verifica avverrà con un sms inviato all’utente: per questa funzione il decreto ha stanziato circa 3 milioni di euro.

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