“La Commissione Ue ha ricevuto la lettera del premier Conte, e la sta ora analizzando”: fa sapere, come noto, un portavoce della Commissione Ue.
Ma è la parte politica della lettera, quella su cui punta soprattutto il premier. Occorre “assicurare un effettivo equilibrio tra stabilità e crescita, tra riduzione e condivisione dei rischi” perché, in caso contrario, si “rischia di pagare un prezzo molto alto per la coesione sociale ed economica dei Paesi membri e per la credibilità stessa del progetto europeo”, scrive Conte assicurando, nella missiva, “un dialogo aperto e costruttivo” dell’Italia per evitare la procedura d’infrazione. Il clima, in Cdm e nella riunione precedente è tuttavia “raggelato” dallo scontro tra M5S e Lega sull’emendamento, a firma leghista, che trasferisce dal ministero del Sud alle Regioni la gestione dei Fondi di Sviluppo e Coesione.
“E’ stato un ricatto della Lega, dove la contropartita è l’Autonomia”, attacca il M5S, quasi scoraggiato da quello che, in Salvini, viene visto come un continuo alzare la posta. E, non a caso, al termine del Cdm fonti della Lega parlano di “accordo positivo” sul dl crescita annunciando l’approdo in Cdm la settimana prossima della Autonomia. Tradotto: la Lega accetta lo stralcio dell’emendamento discusso ma non ammette dilazioni sul dossier caro al Nord.
Arriva finalmente al traguardo il decreto crescita. Il testo, dopo il via libera dell’aula della Camera dovrebbe ricevere l’ok del Senato questa settimana, visto che sabato scadono i 60 giorni di tempo per la conversione in legge.
Prosegue intanto il confronto con l’Europa sul tema dei conti pubblici: venerdì è in programma l’assemblea di Cassa Depositi e Prestiti, con cui la controllata pubblica dovrebbe staccare un extra dividendo da 1 miliardo pe ri suoi azionisti, di cui poco meno di 800 milioni destinati allo Stato.