Con quello che la minoranza ha definito “un vero e proprio blitz”, l’Aula del Consiglio regionale ha approvato, senza illustrazione e senza discussione, la mozione proposta come primo firmatario dal capogruppo del Pd Roberto Deriu, che dà mandato alla Regione di appellarsi nuovamente alla Consulta sul caso decadenza della presidente Alessandra Todde.
I ricorsi alla Corte Costituzionale
Il primo ricorso, infatti, era già stato proposto dall’avvocatura della Regione, sempre su mandato della Giunta, contro la stessa ordinanza-ingiunzione di decadenza, emessa dal Collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’appello di Cagliari. In questo primo caso, la Consulta ha programmato l’udienza per il prossimo 9 luglio.
In merito al secondo ricorso, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ha evidenziato che si è trattato di “un blitz disdicevole” e ha sottolineato che “i ricorsi alla Corte Costituzionale sono una cosa seria e non è accettabile che l’immagine e la credibilità della Sardegna e del Consiglio regionale – ha detto Truzzu – possano essere compromessi, peraltro a spese dei sardi, per i capricci di una presidente che non si rassegna ad accettare le decisioni degli organi giudiziari”.
Si è trattato di un blitz anche per il capogruppo dei Riformatori sardi, Umberto Ticca, che ha osservato come questo nuovo atto sia “un ricorso senza fondamento giuridico, che serve solo a guadagnare tempo e a tenere in piedi, per via giudiziaria, una Giunta politicamente al capolinea. Non è difesa dell’autonomia, ma è difesa delle poltrone. Ancora più grave – ha rimarcato Ticca – è che i costi legali di questa battaglia tutta politica ricadano sulle casse pubbliche”.