Stop ai tagli per scuola, università, ricerca e Expo. Per tali voci, infatti, non verrà applicato il ridimensionamento dei ministeriali che potrebbero scattare dal 2015 per oltre 570 mln all’anno. E’ quanto prevede un emendamento dei relatori al dl sui debiti della P.a., approvato in commissione Bilancio alla Camera. In particolare, come si legge in una nota del Governo, la proposta approvata in commissione alla Camera modifica i tagli lineari ai ministeri a copertura degli oneri per i maggiori interessi del debito pubblico determinati dal dl. Tali esclusioni si aggiungono a quella, già prevista dal testo iniziale del dl, relativa agli stanziamenti del Fondo per lo sviluppo e la coesione. “Cercherò di fare in modo che si formalizzi l’impegno del governo in Aula oggi affinché i fondi oggetto di riduzione vengano ripristinati al più tardi con la legge di stabilità. Se così sarà si potrà dire che il rischio è scongiurato e paradossalmente l’intervento di amputazione di questo fondo potrebbe preludere ad un suo consolidamento”. E’ quanto ha dichiarato Giovanni Legnini, intervenendo a Radio Radicale, a proposito del taglio ai fondi per l’editoria e la cooperazione. La proposta approvata in commissione alla Camera modifica i tagli lineari ai ministeri a copertura degli oneri per i maggiori interessi del debito pubblico determinati dal dl. Tali esclusioni si aggiungono a quella, già prevista dal testo iniziale del dl, relativa agli stanziamenti del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Tags debiti P.A. scuola ricerca e Expo escluse da tagli
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