De Luca: ironia e polemica sulla conferenza del premier

Vincenzo De Luca vede bocciata la sua ordinanza sul rinvio della scuola, ma non ci sta e va allo scontro con Draghi su tutti i fronti. Il giorno dopo la conferenza del premier il presidente della Campania ha commentato le parole del premier, dedicate all’emergenza Covid-19 in Italia ma incentrate sul ritorno in classe degli studenti e gli effetti sulla crescita dei contagi. Proprio il tema su cui si è consumato lo scontro tra il governo e il presidente della Campania, convinto di volere ritardare il rientro in aula, ma che si è dovuto fermare di fronte alla bocciatura del Tar.

Come riportato da Repubblica, il governatore avrebbe definito la conferenza stampa di Mario Draghi “sconcertante e insopportabilmente demagogica. E poi delimita il campo delle domande. Siamo in un Paese in cui si è determinata una sorta di narcotizzazione della ragione critica che, mi auguro, venga ritrovata quanto prima possibile”.

“All’inizio della conferenza, il Presidente del consiglio ha delimitato il recinto nel quale i giornalisti potevano muoversi. Trovo francamente incredibile che il presidente del consiglio dica ai giornalisti le domande che possono e non possono fare. Queste cose avvengono nelle democrazie cosiddette protette” sarebbe stato il commento di De Luca a margine di una riunione del consiglio regionale campano.

“Ovviamente il presidente del consiglio – ha aggiunto – è libero anche di mandare al diavolo il giornalista che fa la domanda o di non rispondere. Ma non credo però che si possa delimitare l’ambito delle domande“.

Durante l’incontro con la stampa il presidente del Consiglio aveva annunciato che non avrebbe risposto alle domande sul Quirinale, concentrandosi sui temi legati al riacutizzarsi dell’epidemia nel Paese, all’obbligo vaccinale e riaffermando la volontà di tenere le scuole aperte più possibile.

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Il giorno prima il Tar della Campania aveva sospeso l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca che, preoccupato dell’aumento dei contagi nella regione, aveva disposto la chiusura in tutta la regione delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di secondo grado fino al 29 gennaio, andando contro le disposizioni del governo.

“Ha scelto un obiettivo di comodo – ha recriminato – parlare per mezz’ora candidandosi anche lui a iscriversi nel club degli sfondatori di porte aperte, chi gliel’ha chiesta la Didattica a distanza? Così come ho trovato sconveniente che non ci sia stata una risposta di merito al problema limitato posto dalla Regione Campania: due settimane di respiro, limitate alle elementari e alle medie, per organizzarsi al meglio”.

“Se può fare piacere, anche la Campania da oggi può dire che va tutto bene, è tutto aperto, il Covid è un raffreddore e se volete posso anche giurarvi di aver visto il presidente Draghi camminare sulle acque del Tevere” ha ironizzato.

“La mia sensazione – ha spiegato De Luca – è che siamo chiamati tutti a dire, da qui all’elezione del Presidente della Repubblica, che in Italia va tutto bene, che l’economia è aperta, le scuole sono aperte e viviamo nel migliore dei mondi possibili. Io penso che la lettura della situazione dell’Italia debba essere meno pacificata e un po’ più ragionevole”.

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