Ddl Zan e dileggio del senso del Sacro

La Stampa intervista la regista Liliana Cavani  sul ddl anti-omofobia. E la regista dice: ‘In tutto il mio cinema e per tutti questi anni ho raccontato la tolleranza, la libertà di pensiero, i delitti che avvengono quando si prevaricano gli altri. Il mio Francesco (anzi i miei ‘Franceschi’, visto che per tre volte ho raccontato il poverello di Assisi) sono l’emblema di quanto fede e tolleranza possano e debbano coesistere’. Tanto basta al giornalista  per sparare il titolo: ‘Il mio Francesco sta con Zan’.

Che alla politica e alla ‘Stampa’ possa mancare il senso del Sacro non ci desta stupore.

Tempo fa i grillini avevano arruolato San Francesco come supporter del reddito di cittadinanza,  con  Beppe Grillo che lo indicò come l’ispiratore del progetto 5Stelle di ‘abolizione’ della povertà. Marciando su Assisi il fondatore del Movimento sembrò il vendicatore dei poveracci che, col reddito, avrebbero riacquisito il diritto a vivere. Un disastro annunciato con le truffe che sono ormai  all’ordine del giorno. Sappiamo come è andata finire: un disastro. I beneficiari non vogliono saperne di trovarsi un lavoro e le truffe sono all’ordine del giorno.

L’utilizzo della simbologia trasparente conquista tutti,  dall’Elevato a  Dacia Maraini che  utilizzò ‘Santa Chiara di Assisi’ per un libro. Lavorando di fantasia la trasformò in una rivoluzionaria, in una protofemminista che praticava  il digiuno per l’eguaglianza di genere.

Dacia Maraini scriveva : ‘Il pensiero di Santa Chiara è talmente radicale che va al di là della religione: mette in discussione la proprietà privata, la famiglia, la gerarchia, il potere maschile. È veramente rivoluzionaria’. Blasfemia pura! Questi personaggi  sacri, e non personaggi storici,  hanno operato sì una rivoluzione, ma una rivoluzione cristocentrica.  Fuori dalla dimensione religiosa in cui operarono vengono indegnamente utilizzati dalla sinistra per veicolare valori come l’uguaglianza, la povertà  ed altro facendoli diventare mere  ‘caricature’ rispetto a ciò che furono,  e rispetto a ciò che trasmettevano con il loro operato.

‘Il Vaticano ha fatto una operazione di marketing involontaria a nostro favore, grazie grande Stato Vaticano!’,  ironizza Imma Battaglia, storica attivista Lgbt, al Roma Pride con altri migliaia per dare una spinta popolare al disegno di legge Zan contro l’omotransfobia. che ha provocato la dura posizione della Chiesa.

A Roma i veri protagonisti del Pride sono stati gli adolescenti, grande maggioranza tra Rete Studenti e gruppi di giovanissimi nelle migliaia di partecipanti al sit-in. In testa al corteo lo striscione ‘Orgoglio e ostentazionè, che precedeva un attivista ‘nelle vesti di Cristo Lgbt con corona di spine, stimmate e lenzuolo arcobaleno’. ‘Vogliamo i nostri dirittì, ‘Ddl Zan’, ‘Libertà’ tra le frasi più scandite, ma anche ‘Vaticano vaff…’. Sui cartelli, parecchi in inglese, si leggevano frasi come ‘Sono bisessuale, non confusà. A sfilare le bandiere del Circolo omosessuale Mario Mieli e del neonato Partito Gay con il candidato a sindaco di Roma Fabrizio Marrazzo.
Al Pride di Roma che si è svolto il 26 giugno ecco anche il ‘Cristo Lbgt’. Un manifestante ha sfilato così come lo potete vedere nella foto, dotato di corona di spine, stimmate colorate e l’immancabile lenzuolo arcobaleno. Alle sue spalle uno striscione che recitava ‘Orgoglio e ostentazioni’. Il soggetto era intesta al corteo, insomma ha avuto l’onore di aprire il Pride che si è svolto in concomitanza in diverse città italiane.

Immagini che però hanno dato fastidio a molti, in particolare ai fedeli. Tanto che anche Giorgia Meloniha puntato il dito contro il tizio. La leader di Fratelli d’Italia lo ha fatto su Facebook, laddove ha commentato: ‘Leggo che il corteo del Roma Pride è aperto da un ragazzo travestito da Cristo Lgbt, con stimmate colorate e bandiera arcobaleno. Per quanto mi interroghi, non riesco a trovare una risposta a questa domanda: che bisogno c’è di mancare di rispetto a milioni di fedeli per sostenere le proprie tesi?’, si interrogava la sorella d’Italia.

‘Come si concilia la lotta alle discriminazioni, alla violenza e all’odio con i cori di insulti e minacce contro chi non è d’accordo con il ddl Zan? Se sei convinto delle tue idee e delle tue posizioni, non hai bisogno di insultare nessuno. Io la penso così. Qualcun altro evidentemente no’, ha concluso la leader di Fratelli d’Italia. Già, ai sostenitori del ddl Zan sembra essere concesso tutto. Anche travestirsi da Gesù Cristo alla parata gay.

Tutto ciò provoca grande tristezza nell’anima e ci fa capire che oggi si è superato ogni limite frantumando in un sol colpo  religione e senso del sacro…

Circa Redazione

Riprova

Legacoop Sicilia: ‘Garantire la continuità delle Politiche Sociali’

Legacoop Sicilia e Legacoopsociali Sicilia: “Garantire la continuità delle Politiche Sociali a Palermo per la …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com