Ddl Anticorruzione: il Pdl fa ostruzionismo e blocca il voto

I deputati del Pdl rallentano l’esame del ddl anticorruzione in commissione Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Gli esponenti del Popolo delle Libertà si sono iscritti a parlare a raffica, chiedendo al governo di rivedere il suo orientamento sui pareri dati ai subemendamenti presentati sull’emendamento del ministro della Giustizia Paola Severino che riordina le norme penali sulla corruzione. E il risultato è stato pessimo: in un’ora e mezza è stato votato solo un subemendamento all’emendamento del governo, quello relativo alle pene minime per il peculato, firmato dal deputato del Pdl Francesco Paolo Sisto, che è stato bocciato con 32 voti contrari, 23 favorevoli e l’astensione della Lega. Sul subemendamento sia il relatore sia il governo avevano espresso parere negativo. E da Pd, Udc e Idv arriva subito l’accusa di ostruzionismo. Preoccupazioni, per il rispetto dei tempi, sono espresse dal presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno: il ddl anticorruzione è stato calendarizzato in Aula per il 28 maggio e con questo ritmo la commissione non potrà fare bene il suo lavoro. “Oggi in un’ora e mezza si è votato solo un subemendamento. La mia preoccupazione resta, anzi è cresciuta”, dice secco l’esponente di Fli. “Chiederò una dilatazione delle sedute – ha aggiunto la Bongionro- per arrivare in aula nei tempi previsti, e spero nella prossima seduta di giovedì con il ministro”. Duro il commento all’ostruzionismo messo in atto dai deputati del Pdl, che di fatto hanno praticamente congelato la seduta con interventi lunghissimi, dal leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “E’ in atto un ostruzionismo becero e sciocco, che dimostra che il Parlamento è usato per garantire l’impunità anche nella prossima legislatura, mentre servono provvedimenti di maggiore rigore contro una corruzione imperante. Si è votato solo un emendamento – sottolinea – e per giunta che chiede la riduzione della pena minima per il peculato. Si raggiunge la volgarità e la connivenza”. E per il relatore del provvedimento Angela Napoli (Fli) il Pdl si sta comportando “in modo vergognoso, di cui dovrà rispondere davanti al Paese”. E aggiunge: “Vogliono arrivare in Aula con il provvedimento approvato dal Senato. Anche un rinvio sarebbe un fatto estremamente grave”.

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