Dall’Isis al Populismo, le parole del decennio

Con il secondo decennio del Millennio alle spalle, è utile analizzare quelle che sono state le parole che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Dietro ogni parola si nasconde un mondo, un evento che ha segnato, nel bene o nel male, le nostre vite. E forse anche quelle delle prossime generazioni, che avranno questo mondo in eredità. Nel bene e nel male.

 Il decennio che ci lasciamo alle spalle ha segnato in maniera indelebile molti aspetti della nostra vita. A partire dal modo di comunicare e di socializzare, passando per il modo di fare e intendere la politica. Andiamo a scoprire quelle che in un certo senso sono state le parole del decennio 2010-2019.

 Non c’è dubbio che quello che ci lasciamo alle spalle sia il decennio degli smartphone sempre più intelligenti, tecnologici, in grado di aprire agli utenti scenari inaspettati e imprevedibili. Neanche ipotizzabili dieci anni fa. Ad oggi di fatto è possibile fare tutto con uno smartphone. Tutto quello che possiamo immaginare almeno. Il bello è che tra dieci anni staremo parlando di altri impensabili sviluppi e risvolti. Nel bene e nel male.

Purtroppo è dall’inizio del Millennio che conosciamo gli effetti catastrofici del terrorismo, ma negli ultimi dieci anni l’avanzata dell’onda nera dell’Isis ha tenuto mezza Europa sotto scacco facendola vivere nella paura. Gli uomini del Califfato hanno combattuto una vera e propria guerra, come nel caso dei tragici attentati a Parigi. Tanto per fare un esempio.

 Sul finire del decennio, gli italiani,  in particolar modo,  hanno familiarizzato con la parola populismo, che ha diviso il mondo della politica. Non è possibile inserirlo nella sfera delle ideologie, ma si tratta piuttosto di un modo di fare politica, di rivolgersi al proprio elettorato con un confronto diretto, scendendo in strada e nelle piazze, parlando alla pancia delle persone.

 La fine del secondo decennio degli anni Duemila sarà ricordata anche per la battaglia di Greta Thunberg in difesa dell’ambiente. La giovanissima attivista in poco tempo è passata dall’anonimato a guidare le manifestazioni di milioni di giovani in tutto il mondo, che hanno deciso di seguire il suo esempio e spendersi per la sua causa.

Non c’è dubbio che questo decennio sia stato in chiaro-scuro, caratterizzato da progressi inimmaginabili dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, dai passi in avanti per quanto riguarda i diritti delle donne, che hanno avuto il coraggio di denunciare i propri carnefici, dei giovani che hanno ripreso le piazze riaccendendo il dibattito politico. È decisamente presto per inserire le Sardine tra le parole del decennio, ma l’impressione è che si stiano gettando le basi per il futuro.

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