D’Alema contro tutti…

‘Gentiloni è stato profondamente ridimensionato come statista, è diventato, come Renzi, ufficialmente un bugiardo, per la questione di fiducia che ha detto non avrebbe mai messo’,  dice Massimo D’Alema, intervenendo a Radio Capital. Un effetto collaterale voluto di Renzi,  spiega D’Alema ,che svela la sua carica distruttiva perché Renzi per sopravvivere deve divorare i suoi collaboratori.

Parlando del via libera al Rosatellum, dice: ‘Il vincitore è Verdini, che ha spiegato che ha sempre fatto parte della maggioranza, ci ha detto la verità, la legge nasce all’insegna del trasformismo. Penso si tratti di una pessima legge elettorale che inganna gli elettori, nei collegi ci sono ammucchiate, perché gli accordi nei collegi non prevedono coalizioni di governo’.

 Per l’ex premier siamo di fronte al meccanismo perverso di liste civette, per cui chi vota per lista animalista potrà eleggere un deputato di Fi,  e inoltre si perpetua lo scandalo di nomina dei parlamentari dai vertici dei partiti, non garantendo la governabilità e la rappresentanza del paese. Sui possibili dubbi di costituzionalità della legge, D’Alema spiega: ‘Di solito il presidente della Repubblica firma le leggi, ma poi la Corte costituzionale, a volte, ha bocciato le leggi, come abbiamo visto’.

C’è un patto di potere tra Berlusconi, Renzi e la Lega, che è il vero dato politico che emerge in questo finale di legislatura, dice D’Alema:  ‘Siamo di fronte ad un’alleanza organica tra il Pd e la destra’.  Un patto secondo D’Alema di cui Verdini è uno degli artefici, perché: ‘Io non credo che un uomo come Verdini, conoscendo la natura dei legami con Berlusconi si muova senza un feeling con il Cavaliere. E per questo non credo che il governo rischi sulla legge di bilancio.

Riguardo al nodo alleanze, D’Alema osserva: ‘Le dichiarazioni di Renzi che vuole una coalizione di centrosinistra? Vanno considerate per quello che valgono, cioè nulla. C’è invece un accordo di potere con Berlusconi e Salvini, ma Renzi rischia di fare la fine di Pinocchio con il gatto e la volpe, perché è molto arrogante’.

Sulla decisione del presidente del Senato di lasciare il gruppo del Pd, D’Alema dice: ‘Grasso in Mdp, magari come leader? Non lo so, quello che farà dipende da lui. In questo momento non può essere tirato per la giacchetta. Certo  la consonanza di giudizio mi fa piacere, è uomo che stimo per la grande serietà’.

Parlando della vicenda Bankitalia, D’Alema sottolinea: ‘Dopo l’iniziativa di Renzi qualsiasi sostituzione sarebbe apparsa imposta dalla politica. Renzi in modo rozzo, maldestro e propagandistico portando sul piano politico l’elezione del governatore di Bankitalia ha reso di fatto obbligatoria la riconferma di Visco’.

Una vicenda che conferma come siamo di fronte al fallimento del Pd e del suo leader. Per D’Alema infatti ‘è fallita campagna referendaria, fallito l’Italicum perché incostituzionale, e poi è fallita l’offensiva contro Bankitalia. Il Pd lo vedo in piena deriva avventurista e neocentrista, conservatrice, opposta ai valori del centrosinistra e fallimentare, conclude D’Alema.

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