Dal Movimento Cinque Stelle: impronte digitali anche per i furbetti del Parlamento

Tra i provvedimenti più apprezzati tra quelli messi in pratica fino a questo momento dal governo Lega-Movimento Cinque Stelle c’è quello della lotta all’assenteismo, combattuta dall’esecutivo con una serie di provvedimenti per debellare il fenomeno e sconfiggere i furbetti del cartellino.

 Nasce proprio da un deputato pentastellato l’idea di estendere i provvedimenti anche ai parlamentari, troppo spesso assenti dal Parlamento, il loro posto di lavoro.  Mattia Fantinati, sottosegretario alla Pubblica Amministrazione e deputato del Movimento Cinque Stelle, ha rivolto un appello alla presidente del Senato e al presidente della Camera affinché il deposito delle impronte digitali previsto dal Decreto Concretezza venga esteso anche ai parlamentari: ‘Il deposito delle impronte digitali è previsto da tempo, ma non è obbligatorio. Noi con il ddl Concretezza ci siamo ripromessi di combattere l’assenteismo, e siccome esistono le tecnologie, le utilizziamo: ecco perché abbiamo pensato ai controlli biometrici. Chi lavora viene pagato con i soldi degli italiani: dobbiamo vigilare su come vengono spesi. La stessa cosa dovrebbe valere però con i parlamentari’.

 Fantinati ha poi provato a spiegare il lavoro dei parlamentari:  ‘La diaria giornaliera è correlata alla presenza, ed è considerato presente solo il parlamentare che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata. La diaria viene quantificata rispetto al numero di votazioni, alle quali si dovrebbe avere accesso con il rilevamento dell’impronta digitale’.

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