Da Wojtyla ad Obama: Benigni si racconta alla chiusura del Festa del Cinema di Roma

-“ Io ho origini meridionali e da noi le feste si chiudono coi fuochi d’artificio. Ed infatti ecco con noi Roberto Benigni!” – Così Antonio Monda dà il benvenuto all’attore e regista che, reduce dall’incontro con il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, chiude con l’incontro in sala Sinopoli l’11° edizione della Festa del Cinema di Roma e, sdrammatizzando sulla posticipazione dell’incontro, si presenta col suo solito fare comico e brillante, scatenato ma elegante. Presente in platea la moglie, Nicoletta Braschi, musa ispiratrice della sua commedia, come ha voluto definirla l’attore, colei senza la quale sarebbe rimasto solo un comico di campagna. E invece no! Dal lettone condiviso con mamma e tre sorelle, Benigni ne ha fatta di strada: il bambino che a sette anni aveva assistito alla proiezione di “Ben Hur” dal retro del telone perché non aveva potuto comprare il biglietto annovera oggi riconoscimenti importanti come l’Oscar vinto con “La vita è bella” nel 1997 e collaborazioni con grandi registi, Italiani e stranieri, che hanno apprezzato e valorizzato il suo estro. L’incontro si apre infatti con la lettura di citazioni di Federico Fellini circa l’attore che per lui recitò nel 1990 in “La voce della luna” insieme a Paolo Villaggio. “Un Pierino Buffo e lunatico” diceva Fellini di Benigni che oggi ha voluto ricordare il regista a modo suo, definendolo “parte della natura”, seducente e capace di portare a galla l’io degli attori con cui ha lavorato, valorizzandone le peculiarità artistiche. E parlando ancora di ispirazioni, Benigni si dice essere stato letteralmente folgorato da Charlie Chaplin da cui, vedendo “Tempi moderni”, si sentì rapito e incuriosito come se prima non avesse mai conosciuto la vita. Altra fonte d’ispirazione, tutta italiana stavolta, Roberto Rossellini in cui vede il principio del cinema italiano. E poi Troisi: di “Non ci resta che piangere” , l’attore dice che fu più un incontro desiderato da entrambi che un lavoro, così come fu chiaro fin da subito sul set dove dalla loro intesa nascevano continuamente improvvisazioni a volte fin troppo divertenti. Di Troisi Benigni ricorda l’elegante comicità con cui sapeva mettere in scena anche la tristezza, quel sapiente lavoro che forse, secondo l’attore, nasceva dalla consapevolezza che quel cuore ticchettante, non gli avrebbe consentito una vita lunga.
Tom Wales, Woody Allen, Matthau: ecco alcune delle collaborazioni straniere per film girati sia in Italia, come con Allen, che all’estero, in lingua inglese, come in “Down by Law” diretto da Jim Jamusch.
Tra gli aneddoti buffi della sua vita la polemica sorta in seguito al vezzeggiativo “Wojtylaccio” che tempo prima l’attore e regista aveva utilizzato in tv nei confronti del Pontefice Giovanni Paolo II: una multa da pagare, carcerazione con condizionale e poi un invito a guardare insieme “La vita è bella” in Vaticano, proprio al fianco del Papa. Più recente invece la telefonata di Papa Francesco che ha voluto congratularsi con lui e ringraziarlo.
Prima della conclusione dell’incontro, la dichiarazione: Roberto è pronto a tornare al cinema con un nuovo lavoro a cui sta già lavorando. Tema? L’allegria!

Clementina Viscardi

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