Da Meloni a Crosetto. Quel che sarà del famoso 16 dicembre

"I partiti devono avere il coraggio di rifondare la politica. Il primo passo e’ cambiare la legge elettorale”.  Ha le idee chiare la pidiellina Giorgia Meloni, erede dell’esperienza di An. “Oggi se non si trova un accordo basta modificare la legge attuale, introducendo le preferenze e cambiando il premio di maggioranza in Senato”. L’ex ministro è convinta che questa sia l’ultima occasione per rilanciare il Pdl, un partito da rifondare nei comportamenti e nei modelli. Merito, competenza, partecipazione e onestà. E non esclude di giocarsi la partita come esponente della “nuova destra”. Spera che domenica 16 dicembre a Roma il teatro Brancaccio non sia il solito teatrino politico ma l’occasione per fare delle primarie vere. Ai microfoni di Radio 24 – 24 Mattina ha dichiarato “va fatto un ragionamento più ampio sul finanziamento pubblico ai partiti, che a mio avviso deve esserci per evitare il ricorso a forme illegittime o per scongiurare un sistema nel quale a poter fare politica siano solo i Montezemolo e i Berlusconi. Però questo deve essere legato a regole certe. I partiti devono dare garanzie su come questi soldi vengono spesi, sulla partecipazione, sul diritto degli italiani a scegliere i candidati a tutti i livelli, con l’introduzione delle primarie per legge. Se non facciamo questo la cosa peggiorerà".

 

 

Crosetto. Berlusconi in campo? Io, non contro il Pdl, magari da un’altra parte. Eppure di primarie vere non si parla. Quel famoso 16 dicembre diventerà un incontro pubblico con protagonisti il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, Mario Mauro capogruppo Pdl al Parlamento europeo ed infine l’uomo che per la sua manifesta confusione e trasparenza sta facendo odience, “il gigante buono contro i nani” come qualche collega lo ha definito. Il buon Guido Crosetto, dopo il suo abbandono ad Omnibus La7, appresa la notizia della volontà di riappropriarsi della scena politica dell’ex premier Berlusconi, ha dichiarato alla stampa “Il suo ritorno non può passare come se niente fosse”. In una odierna intervista ha ben specificato che il partito ha degli organi. E di fronte alla notizia di Berlusconi nuovamente in campo, non si può eludere la possibilità di un suo percorso alternativo, non contro il Pdl ma da un’altra parte. E nella sua ultima nota, commentando le dimissioni di Monti ha aggiunto “Ora non ci rimane che attendere l'ultimo atto di ingresso nel campo: il probabile endorsement ai centristi di Montezemolo e Casini. I modi? Possono essere vari. L'importante e' mettere insieme una pattuglia parlamentare piu' ampia possibile. Per aver un peso da giocare nel risiko post elettorale. L'unico problema e' fare tutto ciò senza irritare troppo Bersani ed il centro sinistra, cosa resa più semplice visto lo sguardo benevolo di molti mondi e molti poteri''.

 

 

SaIa

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