epa05589909 A prototype of a mid-low speed Maglev (derived from the term magnetic levitation) train is docked at the CRRC Zhuzhou Electric Locomotive Co. Ltd. (CRRC ZELC) facility in Zhuzhou City, Hunan Province, central China, 18 October 2016. The Maglev train that is being developed, can attain a top speed of 100 kilometers-per-hour. According to the company profile, the core business of CRRC ZELC covers electric locomotives, mass transit vehicles and trains with Electric Multiple Units (EMU) technology. In 2015 the company revenue amounted to around 3.5 billion Euros. EPA/ROLEX DELA PENA

Da Italia treni a levitazione magnetica

Treni, tram e metropolitane si preparano a dire addio alla ruota: una tecnologia italiana rende la levitazione magnetica più economica. Il prototipo è atteso entro dicembre 2017 e la tecnologia sarà disponibile nel 2020. E’ stata realizzata dalla spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna, la stessa Ales Tech che è in gara per il sistema di sospensioni del treno superveloce Hyperloop voluto da Elon Musk.
‘Vogliamo democratizzare il sistema della levitazione magnetica’, hanno detto i promotori del progetto, realizzato con l’azienda Girotto Brevetti di Spresiano (Treviso). Grazie alle caratteristiche della nostra tecnologia e ai bassissimi attriti possiamo spostare un vagone di 10 tonnellate con la stessa forza necessaria a sollevare uno zaino di 10 chilogrammi, ha detto il presidente di Ales Tech,Luca Cesaretti. La tecnologia per la levitazione magnetica messa a punto in Italia si chiama IronLev e promette al trasporto su rotaie, compresi i treni ad alta velocità, di poter rottamare le ruote. I vagoni scorrono sospesi a pochi centimetri dai binari, con meno costi e più rispetto dell’ambiente. A differenza dei sistemi a levitazione magnetica utilizzati da tempo nei treni in Giappone e molto costosi, la tecnologia italiana non richiede corrente elettrica perchè sfrutta alcune proprietà fisiche della materia. Tutto dipende dalla forma dei binari e da quella del pattino che sarà applicato ai vagoni: solo grazie ad esse sarà possibile sfruttare il fenomeno della ‘permeabilità magnetica’, ossia della tendenza di ogni materiale a generare autonomamente un campo magnetico. Il sistema, chiamato di ‘levitazione magnetica passiva’, si limiterà a mandare in soffitta le ruote, senza la necessità di modificare i binari. Un modello dimostrativo è stato sperimentato in laboratorio ed entro l’anno si prevede di realizzare un prototipo in scala reale. Adesso,   prosegue Luca Cesaretti,  stiamo definendo le tappe che porteranno IronLev dal laboratorio agli utilizzi reali. E’ realistico pensare che, se tutto andrà bene, potremo vedere il sistema in funzione nelle nostre città già dal 2020.

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