Da caro bollette a ITA: esordio di fuoco per il Ministro dell’Economia

Difficile che Lega e/o Forza Italia si prendano il rischio di azzoppare fin da subito la legislatura, ma la Meloni sul Senato è irremovibile: il vantaggio è troppo esiguo, e vuole avere il controllo di Palazzo Madama. E’ disposta a concedere qualcosa di più sul fronte squadra di governo, per esempio riempiendo con Giancarlo Giorgetti della Lega la casella del ministro dell’Economia (dopo i rifiuti di Franco, Panetta e Scannapieco). Ma la mossa del presidente del Consiglio in pectore sembra avere un doppio obiettivo: Giorgetti è infatti il nemico giurato di Salvini dentro il Carroccio. Il ‘Capitano’ è contrario. Non ha voglia di garantire una postazione così importante a un suo rivale interno. A meno che non gli venga garantito il ruolo di vicepremier, altro fronte su cui la Meloni non vuole concedere aperture.

Il prescelto dovrebbe essere Giancarlo Giorgetti, ma chiunque arriverà a Via XX settembre dovrà vedersela con un bell’elenco di grane.

L’ufficializzazione ancora non c’è ma salgono le quotazioni di Giancarlo Giorgetti: alla fine, infatti, superate le resistenze di Matteo Salvini, dovrebbe essere lui il prescelto per l’ambita quanto strategica casella del Tesoro, specie in tempo di PNRR.

Quel che è certo è che chiunque arriverà a Via XX settembre dovrà vedersela con un bell’elenco di grane, o se preferite, dossier in cerca di una soluzione urgente visto che l’insediamento del nuovo titolare del Tesoro coincideranno con una sfilza di scadenze.

Sicuramente, Giorgetti – o chi per lui – spetterà occuparsi del Dl quater per per prorogare le misure di sostegno a famiglie e imprese contro il caro-energia con la riconferma di gran parte del pacchetto del dl aiuti ter, eredità del Governo Draghi, come ad esempio bonus per dipendenti e autonomi e il taglio delle accise sui carburanti in scadenza tra pochi giorni, il 31 ottobre. Attesi poi alcuni interventi che dovrebbero caratterizzare la prima azione ufficiale di Governo.

Sarà poi la volta della Legge di Bilancio. E qui potrebbero iniziare i primi problemi visto che se dovesse tener conto di tutte le misure del centrodestra – a partire dalla flat tax  – dovrebbe contare su una dotazione di almeno 30 miliardi.

Sul tavolo anche il dossier di Ita Airways e della sua complessa privatizzazione con la trattativa avviata ma non definita dal ministro uscente Franco. Per non parlare del fatto che bisogna raggiungere altri 55 obiettivi per mettere le mani sulla terza tranche del PNRR che vale 19 miliardi.

Intanto, prende forma il nuovo Governo. Alla Lega la presidenza della Camera, con Lorenzo Fontana e cinque o sei ministeri, fra cui alla fine sembra proprio che ci sarà, come detto, quello dell’Economia, con Giancarlo Giorgetti che riceve anche l’endorsement diretto di Meloni ( “penso che sarebbe un ottimo ministro dell’Economia”, dice).

A Forza Italia quattro posti, inclusa la Farnesina, destinata ad Antonio Tajani, ma non la Giustizia, né un ruolo nel governo per Licia Ronzulli.

La prossima Premier esce dalla fase più tesa della trattativa sull’esecutivo che verrà con un alleato rinforzato, Salvini (verso le Infrastrutture), e uno ridimensionato, Silvio Berlusconi.

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