Cuperlo:monito a chi non sostiene il governo, basta o si va a votare

Gianni Cuperlo, presidente dell’Assemblea Nazionale del Pd, ha lanciato un monito a chi non sostiene il governo: “O sosteniamo un’altra fase del governo fino in fondo, e lo facciamo tutti, oppure si dice basta e si va a votare”. Lo ha detto in un’intervista a “Repubblica” nella quale ha ribadito che “se il patto di governo non è solo propaganda, allora si cambi marcia davvero”.

Quanto alla polemica tra Renzi e Fassina, Cuperlo ha osservato che la battuta del segretario dem “era sgraziata. Il rispetto per gli altri riflette l’idea di partito e del rapporto tra le persone: una cosa è discutere, altra smarrire la distanza tra comandare e dirigere”. “Spero Renzi capisca che questa differenza passa anche da stile e linguaggio della leadership – ha aggiunto Cuperlo -. Se il modello è il sindaco di New York, De Blasio, quale senso ha riprodurre l’ironia muscolare della stagione che vorremmo chiudere?”.

Le dimissioni del vice ministro per l’esponente del Pd pongono un problema “che non c’entra nulla con le correnti del Pd, ma c’entra con il patto di governo annunciato da Letta e da Renzi e che deve fondarsi sulla chiarezza per due buone ragioni: la prima sta nel sentimento di pancia che ci cresce attorno e dice semplicemente ‘io soffro, voi non fate nulla, andate tutti al diavolo’. A chi ha questo stato d’animo non interessano le schermaglie tra Palazzo Vecchio e Palazzo Chigi. La sola cosa che gli interessa è capire se il governo e la politica sono in grado di arrivare anche alle loro vite impoverite. La seconda ragione riguarda le cose da fare. Renzi dice che finora si è perso tempo e adesso l’Italia cambia verso. Bene. Ma lui è il leader del Pd e Letta il capo del governo. Allora si mettano le cose nero su bianco, ciascuno si assuma le sue responsabilita perquelle scelte e si agisca”.

Quella di Fassina per Cuperlo “è una scelta da rispettare anche se spero possa ripensarci dopo un confronto franco. Perchè su un punto ha ragione: una divisione delle parti dove chi sta fuori dal governo parla di marchette, chi è al governo piglia gli sputi e poi ci sono anche i furbi che, stando al governo, applaudono agli insulti, non può funzionare”.

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