Cuba-Usa: Washington prevede di espellere dal paese i due terzi del personale dell’ambasciata all’Avana

L’amministrazione Trump dara’ ordine a circa i due terzi del personale diplomatico cubano negli Stati Uniti di lasciare il paese dopo mesi di misteriosi attacchi che hanno danneggiato la salute del personale dell’ambasciata Usa all’Avana. E’ quanto riferito da fonti del Congresso, citate dall’emittente “Cnbc”. Secondo la stessa fonte il dipartimento di stato Usa annuncera’ le espulsioni nella giornata di oggi. L’annuncio segue quello diffuso venerdi’, secondo cui gli Stati Uniti erano pronti a dimezzare il personale diplomatico proprio a causa di misteriosi incidenti che avrebbero provocato perdita di udito e vertigini nello staff. Gli incidenti, che avrebbero spinto l’amministrazione anche ad ipotizzare una chiusura dell’ambasciata riaperta dall’amministrazione Obama nell’agosto 2015, riguardano 21 funzionari distaccati presso la sede diplomatica.

Gli Usa sospettano che tali disturbi siano l’esito di una esposizione prolungata e deliberata dei funzionari ad una qualche tipologia di congegno emettitore di onde soniche. Il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, lo ha dichiarato nel corso di una recente apparizione al programma “face the Nation” dell’emittente televisiva “Cbs”. “Si tratta di una questione molto seria, data l’entita’ dei danni sofferti da alcuni dei soggetti coinvolti”, ha spiegato Tillerson. “Abbiamo riportato alcune di queste persone a casa, e le teniamo sotto osservazione”. Il dipartimento di Stato Usa ritiene Cuba responsabile della salute dei funzionari statunitensi presenti nel paese caraibico, ma non ha ancora avanzato formalmente l’accusa all’Avana di avere deliberatamente impiegato armi soniche contro la delegazione Usa. Stando a indiscrezioni riprese dal “New York Times”, Washington e’ rimasta stupita dall’inusuale reazione del leader cubano Raul Castro alla notizia, che a quanto pare sarebbe stata di sincera preoccupazione.

Le autorita’ cubane avrebbero anche offerto agli Usa di consentire indagini dell’Fbi all’Avana: un’offerta che avrebbe spinto i funzionari Usa a ricredersi in merito alla colpevolezza del regime cubano. Per il momento, le autorita’ statunitensi sospettano che gli attacchi tramite apparecchi emettitori di onde sonore siano l’esito di una sorta di attacco sotto copertura o di una operazione di spionaggio, che alcuni sospettano possa essere riconducibile alla Russia. Dal suo ingresso alla Casa Bianca, quest’anno, il presidente Usa Donald Trump ha rivisto una parte delle aperture commerciali concesse a Cuba dal suo predecessore Barack Obama. La Casa Bianca, pero’, pare restia a vanificare lo storico riavvicinamento tra i due paesi, che negli Usa continua a godere di un certo consenso da parte dell’opinione pubblica, anche tra i Repubblicani.

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